“La gioia di Dio”

Culto di Domenica 22 Ottobre 2017 – “La gioia di Dio”

LA PAROLA

Giovanni 17: 11-19
11 Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi. 12 Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. 13 Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi la mia gioia. 14 Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. 15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo. 19 Per loro io santifico me stesso, affinché anch’essi siano santificati nella verità.

IL CULTO

IL MESSAGGIO

La gioia è uno dei frutti dello Spirito (Galati 5: 22), essa contraddistingue un cristiano nato di nuovo e soprattutto è ben visibile al mondo che ci circonda. Umanamente la gioia è un sentimento che spesso segue un evento piacevole, ma spiritualmente parlando non è questa la gioia di cui Dio si compiace.
Nei versetti meditati, quando Gesù parla della gioia, si riferisce a qualcosa di compiuto/completo, una condizione che va al di là degli eventi, ma che nel continuo è alimentata dall’appartenenza a Dio.
Gesù non è mai stato triste nonostante abbia affrontato il pianto, le avversità dal mondo, gli errati comportamenti di chi gli era più vicino e non per ultimo la morte di croce; la Sua gioia era completa e proveniva dal Padre, viveva per Lui soltanto e da Lui traeva forza.
Allo stesso modo, se anche noi vivremo per il nostro Signore, potremo gustare una gioia completa non condizionata dagli eventi; essa ci consentirà di affrontare a viso alto le prove, i dolori e l’astio del mondo.
Gesù si è donato sulla croce protendendosi e vivendo la completa gioia, che noi oggi possiamo afferrare per fede. Aver accettato Cristo come personale Salvatore presuppone vivere in una gioia completa, ma non sempre è così in quanto la gioia spesso arriva DOPO la prova, DOPO la liberazione, DOPO la benedizione. In realtà, se anche Dio non dovesse intervenire o dovesse tardare nel risponderci, la gioia dovrebbe essere comunque viva e presente perché, a prescindere dalla condizione in cui ci troviamo, Gesù vive in noi.
Non pratichiamo una gioia occasionale a intermittenza, ma rallegriamoci nel Signore perché Egli è il nostro tutto (Gioele 2:23).
Capita spesso di vedere credenti tristi, che soccombono SOTTO il peso delle afflizioni quando in realtà dovrebbero camminare SOPRA le prove sospinti dalla gioia di Dio.
Gesù ci ha avvisato di non far dipendere la nostra allegrezza dagli eventi e dalle vittorie che Egli ci darà, ma solo ed esclusivamente dal fatto che siamo salvati per grazia e che i nostri nomi sono scritti nei cieli (Luca 10:20).
La gioia di Dio ci sosterrà anche nei momenti più difficili, Cristo ci fornirà nuove energie spirituali, mentali e fisiche per poterne uscire gloriosamente vincitori (Neemia 8:10).
I nemici ci saranno sempre, Gesù era “Amore” eppure venne barbaramente maltrattato e affisso alla croce, quanto più noi saremo “presi di mira” con il rischio di far maturare in noi cattivi sentimenti. Con l’allegrezza di Dio, però, potremo superare ogni circostanza.
Probabilmente incontreremo Goliat più forti di noi, deponiamo a quel punto le nostre forze affidandoci completamente al Signore ed Egli interverrà. Nelle prove non lasciamoci AFFLIGGERE, ma rallegriamoci (Giacomo 1:2) e Dio ci sosterrà.
Oggi guardiamoci dentro e chiediamoci cosa ci fa gioire…l’opera di Dio o Dio stesso?
Satana cercherà nel continuo di attaccare la nostra GIOIA, ma noi non preoccupiamocene e fissiamo lo sguardo su Gesù, Colui che crea la fede e la rende perfetta, e vedremo grandi opere realizzarsi nella nostra vita.
In Luca 22:23 Gesù ci invita a rallegrarci quando saremo odiati dal mondo, perché vuol dire che saremo sulla giusta strada, staremo vivendo la vera gioia di Dio senza scendere a compromessi con il mondo stesso. Può sembrare un controsenso dover essere felici se qualcuno ci odia, ma consideriamo il premio finale, il cielo, e la gioia non tarderà a crescere nel nostro cuore.

Il messaggio di Dio è chiaro, non attendiamo gli eventi per essere contenti, ma restiamo vicini a Gesù ogni giorno e avremo di che gioire, Egli sarà sempre nel nostro cuore e ci accompagnerà a nuove vittorie passo dopo passo.
Dio ci ha donato TUTTO e non abbiamo scuse per abbatterci, ma solo un buon motivo per vivere nella gioia del nostro Signore.
Viviamo Gesù per ciò che Egli è e non solo per ciò che Egli ci dona e la nostra gioia sarà davvero COMPIUTA.

Dio ci benedica!