Culto Martedì 9 Maggio 2017 – Quanto a me, volgerò lo sguardo al Signore
Michea 7: 1-10
1 Ahimè! io mi trovo come dopo la raccolta dei frutti,
come dopo la racimolatura, quando è finita la vendemmia;
non c’è più grappolo da mangiare;
io desidero invano un fico primaticcio.
2 L’uomo pio è scomparso dalla terra;
non c’è più gente retta fra gli uomini;
tutti stanno in agguato per spargere il sangue,
ognuno dà la caccia con la rete a suo fratello.
3 Le loro mani sono pronte al male, per farlo con ogni cura;
il principe ha delle pretese,
il giudice si lascia corrompere,
il potente manifesta la sua ingordigia
e ordiscono così le loro trame.
4 Il migliore di loro è simile a un rovo;
il più retto è peggiore di una siepe di spine.
Il giorno annunciato dalle tue sentinelle, il giorno della tua punizione viene;
allora saranno nella costernazione.
5 Non fidatevi del compagno,
non riponete fiducia nell’amico intimo;
sorveglia la porta della tua bocca
davanti a colei che riposa sul tuo petto.
6 Perché il figlio offende il padre,
la figlia insorge contro la madre,
la nuora contro la suocera
e i nemici di ciascuno sono quelli di casa sua.
Speranza e promessa per Israele
7 Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il SIGNORE,
spererò nel Dio della mia salvezza;
il mio Dio mi ascolterà.
8 Non ti rallegrare per me, o mia nemica!
Se sono caduta, mi rialzerò;
se sto seduta nelle tenebre,
il SIGNORE è la mia luce.
9 Io sopporterò lo sdegno del SIGNORE,
perché ho peccato contro di lui,
finché egli difenda la mia causa e mi faccia giustizia;
egli mi condurrà fuori alla luce
e io contemplerò la sua giustizia.
10 Allora la mia nemica lo vedrà e sarà coperta di vergogna;
lei che mi diceva: «Dov’è il SIGNORE, il tuo Dio?»
I miei occhi la vedranno,
quando sarà calpestata come il fango delle strade.