Culto di Domenica 22 Aprile 2018 – “In volo come le aquile!”
LA PAROLA
Isaia 40: 27-31
27 Perché dici tu, Giacobbe,
e perché parli così, Israele:
«La mia via è occulta al SIGNORE
e al mio diritto non bada il mio Dio?»
28 Non lo sai tu? Non l’hai mai udito?
Il SIGNORE è Dio eterno,
il creatore degli estremi confini della terra;
egli non si affatica e non si stanca;
la sua intelligenza è imperscrutabile.
29 Egli dà forza allo stanco
e accresce il vigore a colui che è spossato.
30 I giovani si affaticano e si stancano;
i più forti vacillano e cadono;
31 ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze,
si alzano a volo come aquile,
corrono e non si stancano,
camminano e non si affaticano.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Dio si rivolge all’uomo che ancora non lo ha accettato, Giacobbe, e al Suo popolo amato, Israele.
Cosa li accomuna? Il fatto che entrambi si lamentano di Dio e non lo ascoltano (Isaia 40: 27-31).
Quante volte ci siamo lamentati piuttosto che affidarci a Dio? Quante volte durante la tempesta ci scagliamo contro di lui e contro tutto ciò che ci circonda. Perché non mi esaudisci Signore? Non dovrei ottenere tutto ciò che desidero nel Tuo nome?
Certo, la bibbia ci insegna che tutto ciò che chiederemo nel nome di Gesù ci verrà concesso MA ad una condizione, che ci crediamo con tutte le nostre forze, sperando anche contro speranza, e riponendo in Gesù tutta la nostra fiducia!
Dio è eterno e non saremo mai in grado di muoverGli contro una critica o darGli un suggerimento, la Sua è un’intelligenza infinita e imperscrutabile; i Suoi pensieri vanno molto al di là dei nostri per cui, piuttosto che lamentarci del come Dio sta agendo in una determinata circostanza, fermiamoci a benedirLo, lordarLo e ringraziarLo nel continuo per ogni cosa che fa per noi.
Egli è Colui che ancora oggi ci forma (Isaia 43: 1) e lo fa attraverso una serie di circostanze da cui noi vorremmo spesso scappare; ci sono battaglie che devono essere necessariamente affrontate dal popolo di Dio, non possiamo più tornare indietro dobbiamo piuttosto seguire la strada che Dio ha già preparato per noi.
Forse siamo senza forze, stremati ma Egli è in grado di rimetterci in sesto riempendoci di un nuovo vigore.
Perché si fa riferimento alle aquile nell’ambito di Dio? perché possiede alcune caratteristiche davvero speciali:
– Quando c’è una tempesta l’aquila non va a cercare riparo ma va controcorrente e si alza in volo, domina il vento a sfavore e la supera andando OLTRE la coltre di nubi, non ha paura.
– Prende qualcosa del suo, le penne più morbide che possiede, per poter costruire un comodo alloggio ai suoi piccoli, si sacrifica.
– Quando deve insegnare ai suoi piccoli a volare li lancia giù dal nido ma è sempre vigile e pronta a recuperarli se qualcosa va storto, in sostanza li prova (Deuteronomio 32:11).
– Quando, dopo anni, il suo becco versa in gravi condizioni fa in modo di disintegrarlo del tutto affinché ne possa nascere uno nuovo, in sostanza “ringiovanisce”
E’ bello considerare che solo chi si affida con tutto il proprio cuore a Dio potrà gridare ad alta voce che egli sta volando in alto come le aquile.
Abbiamo davvero poco da temere, Dio provvede sempre in ogni situazione nel modo più giusto possibile.
La prova per quanto dura possa essere sarà soltanto un trampolino di lancio verso una nuova benedizione e di per certo non cadremo perché Dio è e sarà sempre con noi.
Forse siamo in attesa che Dio esaudisca una nostra preghiera … è nella Sua volontà? Allora di per certo la esaudirà al momento giusto, ci dobbiamo credere con tutte le nostre forze. Egli infatti non ha riguardi personali e ci ama tutti in egual modo.
Coraggio! Dio ci sta chiamando ad essere quella parte di Israele che lotta e non si abbatte, non si lamenta e soprattutto confida nel proprio generale, DIO.
Dio ci benedica!