La croce, un sacrificio da ricordare!

Culto di Domenica 04 Marzo 2018 – “La croce, un sacrificio da ricordare!”

LA PAROLA

Matteo 28: 1-10
La risurrezione di Gesù
1 Dopo il sabato, verso l’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria andarono a vedere il sepolcro. 2 Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. 3 Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve. 4 E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte. 5 Ma l’angelo si rivolse alle donne e disse: «Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. 6 Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. 7 E andate presto a dire ai suoi discepoli: “Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, ve l’ho detto». 8 E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunciarlo ai suoi discepoli. 9 Quand’ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi saluto!» Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono. 10 Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno».

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Non è oggi così scontato che la Chiesa di Cristo ricordi l’opera Sua sulla croce.
Quando il nostro sguardo è fisso sul Suo sacrificio il nostro cuore si riscalda e l’amore per Gesù aumenta, si è immolato per la nostra…la tua salvezza.
L’uomo diede a Gesù il misero valore di 30 sicli d’argento e, ancora oggi, sono molte le persone nel mondo che non danno a Gesù il valore che gli spetta: quando non ricordiamo e non facciamo nostro il Suo sacrificio è come se lo stessimo sminuendo, in altre parole tradendo.

Quali sono gli indicatori che ci fanno comprendere quanto è ancora oggi per noi importante quella croce?
Sicuramente dedicare il nostro tempo migliore a Dio è sinonimo d’amore nei Suoi confronti, frequentare costantemente e con gioia il luogo di culto dove Dio ha ordinato la benedizione, non abbandonare la comune adunanza, servirLo con cuore zelante, meditare la Sua Parola, stare costantemente in comunione con Lui nella “cameretta”.

Nella Parola oggetto del culto di oggi possiamo notare alcuni aspetti molto importanti; il primo è che Maria Maddalena e Maria vedono qualcosa di straordinario perché, a differenza degli altri discepoli, si erano recate presso “il luogo Santo”.
Il secondo aspetto è l’atteggiamento dell’angelo, che viene descritto seduto sulla pietra rimossa e non sta combattendo, bensì si sta riposando sulla risurrezione di Cristo: è vincitore come lo è ancora oggi la Sua Chiesa.

Senza Cristo saremmo stati privati della speranza di vedere una nuova vita in Dio, godendo pienamente del perdono dei peccati. Apprezziamo quindi ancor di più tale gesto non solo con le parole, ma soprattutto con i fatti, stando ancora più vicini a Gesù.
Ricordiamoci che siamo stati resi giusti davanti a Dio per la fede riposta in Cristo e non per meriti e che le opere che Dio ha già preparato per noi devono essere precedute da una costante presenza ai culti e da una costante perseveranza nella preghiera, azioni fondamentali per un figlio di Dio.

Gesù è morto, ma è soprattutto risorto, è vivente ancora oggi in mezzo al Suo popolo e desidera che il sangue versato sulla croce venga apprezzato, benedetto, glorificato e lodato!

Non troviamo scuse davanti a Dio e non restiamo fermi come monumenti, ma mettiamoci in movimento!
Il sacrificio è ancora valido per chiunque crede in Gesù, facciamoci purificare ancora oggi dal Suo prezioso sangue.

Dio ci benedica!