Culto di Martedì 14 Agosto 2018 – Non perdere mai la speranza!
Matteo 14:13-21
Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini
13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. 14 Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati.
15 Facendosi sera, i suoi discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Il luogo è deserto e l’ora è già passata; lascia dunque andare la folla nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16 Ma Gesù disse loro: «Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!» 17 Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». 18 Egli disse: «Portatemeli qua». 19 Dopo aver ordinato alla folla di accomodarsi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. 20 Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. 21 E quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini.
Culto di Domenica 12 Agosto 2018 – Non guardare gli altri, TU seguimi!
Giovanni 21:20-25
20 Pietro, voltatosi, vide venirgli dietro il discepolo che Gesù amava; quello stesso che durante la cena stava inclinato sul seno di Gesù e aveva detto: «Signore, chi è che ti tradisce?» 21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e di lui che sarà?» 22 Gesù gli rispose: «Se voglio che rimanga finché io venga, che t’importa? Tu, seguimi». 23 Per questo motivo si sparse tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto; Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che t’importa?»
24 Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose, e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.
25 Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero.
Culto di Domenica 05 Agosto 2018 – Signore toccami ancora!
Marco 8:22-26
Gesù guarisce un cieco
22 Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. 23 Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» 24 Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». 25 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. 26 Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».
Culto di Martedì 31 Luglio 2018 – Confessiamo il nostro peccato a Dio!
Efesini 4:17-32
Spogliarsi del vecchio uomo e rivestirsi dell’uomo nuovo
17 Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, 18 con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è in loro, a motivo dell’indurimento del loro cuore. 19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile. 20 Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo. 21 Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; 23 a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente 24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
25 Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. 26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira 27 e non fate posto al diavolo. 28 Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno. 29 Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta. 30 Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione.
31 Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! 32 Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.
Efesini 5:1-14
1 Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati; 2 e camminate nell’amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave.
3 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; 4 né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. 5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli. 7 Non siate dunque loro compagni; 8 perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce 9 – poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità – 10 esaminando che cosa sia gradito al Signore. 11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; 12 perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. 13 Ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste; 14 poiché tutto ciò che è manifesto, è luce. Per questo è detto:
«Risvègliati, o tu che dormi,
e risorgi dai morti,
e Cristo ti inonderà di luce».
Ebrei 12:1-3
1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, 2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. 3 Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d’animo.
Rut 3:1-6
Rut nell’aia di Boaz
1 Naomi, sua suocera, le disse: «Figlia mia, io devo assicurarti una sistemazione perché tu sia felice. 2 Boaz, con le cui serve sei stata, non è forse nostro parente? Ecco, stasera deve ventilare l’orzo nell’aia. 3 Làvati dunque, profumati, indossa il tuo mantello e scendi all’aia; ma non farti riconoscere da lui prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. 4 E quando se ne andrà a dormire, osserva il luogo dov’egli dorme; poi va’, alzagli la coperta dalla parte dei piedi, e còricati lì; e lui ti dirà quello che tu debba fare». 5 Rut le rispose: «Farò tutto quello che dici».
6 Scese all’aia, e fece tutto quello che la suocera le aveva ordinato.
Culto di Domenica 08 Luglio 2018 – Il ricco … povero illuso!
LA PAROLA
Luca 7: 36-50
Gesù in casa di Simone, il fariseo
36 Uno dei farisei lo invitò a pranzo; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola. 37 Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; 38 e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio. 39 Il fariseo che lo aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice». 40 E Gesù, rispondendo gli disse: «Simone, ho qualcosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di’ pure». 41 «Un creditore aveva due debitori; l’uno gli doveva cinquecento denari e l’altro cinquanta. 42 E poiché non avevano di che pagare condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?» 43 Simone rispose: «Ritengo sia colui al quale ha condonato di più». Gesù gli disse: «Hai giudicato rettamente». 44 E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell’acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai versato l’olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 47 Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama». 48 Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati». 49 Quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire in loro stessi: «Chi è costui che perdona anche i peccati?» 50 Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace».
IL CULTO
IL MESSAGGIO
La benedizione di Dio può manifestarsi principalmente in due modi:
– Quando opera in nostro favore in risposta ad una preghiera
– Quando non ci dà qualcosa ma … ci dice qualcosa!
A volte Dio è costretto a non darci nulla ma a dirci qualcosa e, anche in quel frangente, Egli ci sta benedicendo.
Una delle cose più brutte nella vita di un credente non è il momento in cui Gesù non risponde alle proprie preghiere negandoci ciò che stiamo chiedendo ma il momento in cui non ci parla più.
In questo caso vuol dire che c’è qualcosa nella vostra vita che lo ha deluso o che lo sta deludendo.
Un genitore che ama il proprio figlio non si limita a dare ma anche (e sopratutto) a dialogare, a insegnargli sempre qualcosa in più per fargli comprendere ciò che potrebbe arrecargli del male o del bene.
Da parte nostra, che siamo figli di Dio, dovremmo sforzarci di comprendere che, il non ricevere qualcosa ma sentirsi dire qualcosa da parte di Dio, spesso e volentieri vale molto di più.
Dio per anni ha fornito insegnamenti al popolo d’Israele ma essi non hanno mai voluto ascoltare, i loro occhi erano puntati sul “materiale”.
“Simone ho qualcosa da dirti …” sono le parole che Gesù rivolge a Simone che non riuscì a intravedere nelle parole di Gesù quegli insegnamenti che lo avrebbero condotto alla vera benedizione; sapeva vedere solo negli altri il peccato e non dentro se stesso nonostante fosse fariseo e insegnasse la legge, non avrebbe dovuto additare questa donna ma aiutarla ad uscire dal peccato.
Forse anche noi guardiamo gli altri, li critichiamo, li giudichiamo, siamo severi … mentre verso noi stessi siamo più che misericordiosi; non dimentichiamoci che con la misura con cui noi misuriamo saremo misurati! (Marco 4:24).
Dio desidera che il nostro comportamento sia leale, giusto e fiducioso nei Suoi confronti e nei confronti del nostro prossimo.
Non prendiamo spunto dall’esempio negativo di Simone che, a differenza della donna peccatrice, non diede nemmeno un bacio a Gesù e nemmeno un pò d’acqua per rinfrescarsi i piedi.
Impariamo ad ascoltare la voce di Dio perchè se non lo facciamo, anche se tutte le nostre preghiere ottenessero esaudimento, la benedizione di Dio non sarebbe nella nostra vita.
Gesù non ha sempre qualcosa da DARCI ma ha sempre qualcosa da DIRCI e se ci parla per riprendere la nostra condotta … gloria a Dio!
Ogni giorno ci mancherà qualcosa (di materiale e non) ma se ogni giorno Dio continuerà a parlare ai nostri cuori non potremo che sentirci felici e benedetti, altrimenti saremo credenti tristi e scoraggiati!
Non limitiamoci a chiedere nel continuo ma impariamo ad ascoltare la voce di Dio che crea la vita in noi e, attraverso di essa, ci farà vedere le grandi opere del Signore Gesù; quando Egli ci parla è anche pronto ad operare!
Coraggio! Forse Dio non ci ha donato ancora ciò che gli stiamo chiedendo ma se sta parlando al nostro cuore vuol dire che la Sua benedizione è su di noi e non possiamo che esserne felici!
Dio ci benedica!
Alcuni versetti inerenti all’ascolto della voce di Dio:
– Giovanni 10: 27 –> in quanto pecore dobbiamo ascoltare la voce del nostro divin Pastore
– Apocalisse 3: 20 –> prima di aprire la porta dobbiamo saper ascoltare la voce di Dio
– Giovanni 6:60 –> non sempre il parlare di Gesù sarà piacevole ai nostri orecchi ma rimarrà sempre una grande benedizione
– Giovanni 6:68 –> comprendere a fondo l’importanza della voce di Dio
Culto di Domenica 08 Luglio 2018 – Il ricco … povero illuso!
LA PAROLA
Luca 18: 18-30
Il giovane ricco
18 Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?» 19 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 20 Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre». 21 Ed egli rispose: «Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia gioventù». 22 Gesù, udito questo, gli disse: «Una cosa ti manca ancora: vendi tutto quello che hai, e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 23 Ma egli, udite queste cose, ne fu afflitto, perché era molto ricco. 24 Gesù, vedendolo così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio! 25 Perché è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». 26 Quelli che udirono dissero: «Chi dunque può essere salvato?» 27 Egli rispose: «Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio».
28 Pietro disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato le nostre cose e ti abbiamo seguito». 29 Ed egli disse loro: «Vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amor del regno di Dio, 30 il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell’età futura la vita eterna».
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Chi è l’illuso?
E’ colui che si nutre di speranze infondate, di pensieri e immaginazioni che non avranno un adempimento nella vita reale.
Il giovane ricco era appunto un illuso, dalle sue ricchezze e dal suo modo di essere.
I suoi principali atteggiamenti si dimostrarono nel fatto che:
– Vuole togliere valore all’opera di Cristo Gesù per guadagnarsi con le proprie opere la vita eterna.
– Pensava di essere giusto davanti agli occhi di Dio
– Pensò di poter fare a meno di Gesù, gli voltò le spalle e se ne andò
Viviamo in un mondo sempre più “virtuale” e ricco di illusioni, sempre più l’uomo tende a perdere il controllo tra ciò che è reale e ciò che non lo è.
Questo rischia di riflettersi anche all’interno della Chiesa, credenti che restano perenni sognatori su ciò che è spirituale senza riuscire mai a toccare con mano la pienezza del Signore.
La nostra fede non è virtuale, è vera, sicura e certa e come Chiesa siamo chiamati a vivere la realtà di Cristo, Dio non è un’illusione ma è reale e va conosciuto in tutta la Sua pienezza.
Se Dio ha messo nel nostro cuore un desiderio dobbiamo farlo crescere fino a vederlo concretizzato in Cristo Gesù, se una promessa è stata scritta nella Parola è per essere sperimentata nella realtà.
Come possiamo realizzarle? seguendo le giuste istruzioni:
– “Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto.” – Luca 11: 9
– “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.” – Matteo 6:6
Gesù stesso, nonostante fosse il Figlio di Dio, per ricevere il favore del Padre si appartava spesso nel segreto e nella notte per pregare, tanto più è indispensabile che lo facciamo anche noi.
Cominciamo a vivere la nostra quotidianità cominciando a pensare come penserebbe Gesù se fossi li con noi.
Occorre porre molta attenzione a non pensar mai di poterci meritare le benedizioni di Dio per le opere che compiamo, in tal caso staremmo di per certo vivendo un’illusione.
Noi non saremo MAI in grado di meritare qualcosa davanti agli occhi di Dio, tutto ciò che otteniamo e realizziamo è solo per grazia e per l’opera di Cristo sulla croce.
Vuol dire che non siamo chiamati a svolgere opere? assolutamente no! Le dobbiamo svolgere perché fanno parte della strada stretta che abbiamo deciso di intraprendere per arrivare al cielo e perché ci consentono di esercitare la nostra fede.
“Cosa mi manca per arrivare alla promessa?” … solo la fede in Cristo Gesù!
Le promesse infatti per ciascuno di noi e nessuno si deve sentire escluso.
Probabilmente se stiamo chiedendo senza ricevere è perché stiamo dando poco valore al sacrificio di Gesù.
Spesso Dio viene accusato di essere lontano dall’uomo a tal punto da non voler rispondere più alle preghiere, la realtà è ben diversa.
Non è Dio che non risponde più ma è l’uomo (e la Chiesa) che si sono distaccati da Dio.
Si chiede sempre meno perdono per i propri peccati, ci si sente troppo giusti, si prega frettolosamente, si avverte meno la necessità di restare in comunione con Gesù.
Ricordiamoci che benedizione e rinuncia viaggiano sullo stesso binario, se sono Cristiano sono anche chiamato a santificarmi e quindi a rinunciare.
Del resto nulla può competere con la gioia che Gesù ci può dare quando rifiutiamo ciò che non è buono ai Suoi occhi.
Se vogliamo proseguire il cammino senza pesi sulle spalle dobbiamo scrollarceli via di dosso altrimenti ci affanneremo senza spesso muoverci nemmeno di un centimetro.
Vale la pena rinunciare alle ricchezze celesti per affaccendarsi nel benessere terreno?
Non accusiamo Dio e soprattutto “non minacciamolo” di allontanarci da Lui se ancora non ha risposto a una nostra richiesta, il giovane ricco voltò le spalle a Gesù ed Egli … non lo chiamo indietro.
Se ci allontaniamo dalla grazia di Dio rischieremo di passare tutta l’eternità “nel pianto e nello stridor di denti”.
Se stiamo con Dio non siamo noi a fargli un favore, ma è Lui che ci fa a noi un dono eterno.
Quindi … coraggio!
Ancora oggi Dio ci dà una buona notizia, il cielo è aperto e tutto è a nostra disposizione.
Stendiamo la nostra mano con fede per non vivere più di illusioni ma di concretezza, di realtà, la realtà di Cristo.
Matteo 4: 1-11
Tentazione di Gesù
1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2 E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani». 4 Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio”».
5 Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, 6 e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto:
“Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo,
ed essi ti porteranno sulle loro mani,
perché tu non urti con il piede contro una pietra”».
7 Gesù gli rispose: «È altresì scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo”».
8 Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: 9 «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». 10 Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto”».
11 Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano.