Abacuc 3:1-2
Cantico di Abacuc
1 Preghiera del profeta Abacuc, sul tono delle lamentazioni.
2 SIGNORE, io ho udito il tuo messaggio e sono preso da timore.
SIGNORE, da’ vita all’opera tua nel corso degli anni!
Nel corso degli anni falla conoscere!
Nell’ira, ricòrdati d’aver pietà!
Culto di Domenica 21 Ottobre 2018 – Corriamo secondo le regole!
LA PAROLA
1 Corinzi 9:24-27
24 Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. 25 Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. 26 Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; 27 anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Nella corsa verso il cielo non vale la regola per la quale l’importante non è vincere ma partecipare. In futuro tutti ci presenteremo davanti al tribunale di Cristo, non per essere giudicati ma per ricevere il premio.
Per far sì che ciò avvenga siamo chiamati a giungere vittoriosi al traguardo e, per fare questo, dobbiamo necessariamente seguire le regole di Dio per non incappare in qualche brutta e irrimediabile “squalifica”.
Una delle prime regole da rispettare è certamente quella di non invadere le corsie di altri cristiani, dobbiamo correre nel percorso che Dio ha tracciato per noi.
La corsa del cristiano è contraddistinta sicuramente dalla piena fiducia in Dio, quando noi preghiamo spesso siamo pienamente convinti che Dio ci abbia ascoltato ma facciamo fatica ad attendere pazientemente l’esaudimento della nostra richiesta a tal punto da frenare il nostro cammino.
Per un agricoltore è una cosa normale vedere il seme crescere nel campo dopo averlo piantato e cosi deve essere per la nostra preghiera, non dobbiamo essere in ansia o preoccuparci perché Dio l’ha certamente ascoltata. Se vicino a quel seme piantato nascono delle erbacce, dobbiamo far in modo di toglierle il prima possibile affinché il terreno rimanga fertile.
Non dobbiamo soltanto credere ma seguire le regole che Dio ci ha dato.
Satana lo sa che se non corro secondo le regole non potremo essere esauditi e farà di tutto per farci uscire fuori strada.
Dio d’altro canto ci vuole benedire ma … troverà la fede?
E’ proprio Lui il primo a soffrire quando non può darci ciò che gli stiamo chiedendo.
Non dimentichiamoci una cosa fondamentale, noi non possiamo ottenere nulla secondo le opere.
Le opere non le dobbiamo mettere in pratica per ottenere qualcosa da Dio ma perché amiamo Dio. Non possiamo infatti aggiungere nulla al sacrificio di Cristo per meritarci il favore di Dio.
Dio ci chiede di avere piena fiducia e un profondo ravvedimento.
Non giustifichiamoci con Dio quando sbagliamo ma ammettiamo con umiltà le nostre colpe, il peccato che Dio non può perdonare è proprio la giustificazione.
La Chiesa degli “Atti degli apostoli” non era certamente perfetta ma fu grandemente benedetta da Dio, Egli infatti sa che verremo meno ma, se chiediamo perdono, Egli ce lo concederà e potremo continuare a correre.
Come Chiesa di Cristo abbiamo bisogno, oggi più che mai, di segni, prodigi e miracoli.
Per vederli dobbiamo essere uniti, se Dio ci mostra un bisogno non possiamo girarci egoisticamente dall’altra parte pensando solo a noi stessi.
Prima di essere usati da Dio dobbiamo lasciarci lavorare affinché Egli metta in noi i Suoi sentimenti di mansuetudine, d’umiltà e d’amore.
C’è infatti un processo di lavorazione da parte di Dio che non si ferma mai, la gara è continua e terminerà solo quando saremo su nel cielo.
Gli atleti sono temperati in ogni cosa, si allenano costantemente per mesi per poi svolgere la corsa più importante.
Temperato è sinonimo di mite, contenuto, controllato, trattenuto, moderato, calmo, dolce.
Diciamoci la verità, spesso in noi non riscontriamo questa qualità e veniamo meno in alcune situazioni che Dio permette al fine di renderci conto in quale aspetto dobbiamo crescere.
La preghiera che stiamo facendo è nella volontà di Dio?
Allora dobbiamo avere una fede assoluta, restare fermi … perché dubitare?
Se siamo in ansia, preoccupati e sfiduciati non stiamo correndo secondo le regole di Dio ma secondo le regole carnali e ahimè non andremo molto lontano.
Dio ci vuole vedere correre alla Sua presenza, non vuole squalificare nessuno dalle promesse dei doni meravigliosi che ha pronti per le nostre vite.
Ci vuole santificare e desidera farlo liberandoci da quei pensieri che si annidano nella nostra mente e non ci fanno del bene, anzi ci allontanano da Lui.
Ci chiede solo di mettere davanti a Lui questa richiesta, di andare alla Sua presenza e pregare che possa riempirci del Suo Santo Spirito.
Correre secondo le regole di Dio significa questo: sbagliare e quindi cadere, riconoscere che abbiamo bisogno del Signore e pregarLo affinché Egli possa rialzarci per la Sua gloria.
Quello che Dio vuole è certamente vederci vittoriosi, correre tutti insieme verso il traguardo, perché Egli è potente ad esaudire tutti i nostri bisogni.
Chiediamo a Gesù di togliere dal nostro cuore le ansie ed i pesi che abbiamo dentro, che sono un vero e proprio macigno per le nostre vite e non ci permettono di correre verso di Lui.
Con la gioia nel cuore il Signore ci chiede di rialzarci, credere che ci benedirà e ci porterà alla Sua gloria. Dobbiamo solo aprire il nostro cuore alla Sua presenza e riconoscere la Sua potenza, lodando il Signore con piena fiducia, prima ancora che Egli operi nella nostra vita.
Questa è la fede che Dio ci chiede di avere nei Suoi confronti, di credere con tutto il nostro cuore alle Sue promesse benedette e di ringraziarLo prima ancora che Egli le abbia esaudite.
Culto di Martedì 16 Ottobre 2018 – E’ il tempo di …
Giudici 8:22-32
Gedeone giudice d’Israele
22 Allora gli uomini d’Israele dissero a Gedeone: «Regna su di noi, tu, tuo figlio, e il figlio di tuo figlio, poiché ci hai salvati dalla mano di Madian». 23 Ma Gedeone rispose loro: «Io non regnerò su di voi, né mio figlio regnerà su di voi; il SIGNORE è colui che regnerà su di voi!»
24 Poi Gedeone disse loro: «Una cosa voglio chiedervi: che ciascuno di voi mi dia gli anelli del suo bottino». – I nemici avevano degli anelli d’oro perché erano Ismaeliti. – 25 Quelli risposero: «Li daremo volentieri». E stesero un mantello, sul quale ciascuno gettò gli anelli del suo bottino. 26 Il peso degli anelli d’oro, che egli aveva chiesto, fu di millesettecento sicli d’oro, oltre alle mezzelune, ai pendenti e alle vesti di porpora che i re di Madian avevano addosso, e oltre ai collari che i loro cammelli avevano al collo. 27 Gedeone ne fece un efod, che pose in Ofra, sua città, e tutto Israele si prostituì al seguito di quello; ed esso diventò un’insidia per Gedeone e per la sua casa.
28 Così Madian fu umiliato davanti ai figli d’Israele e non alzò più il capo; e il paese ebbe pace per quarant’anni, durante la vita di Gedeone.
29 Ierubbaal, figlio di Ioas, tornò ad abitare a casa sua. 30 Gedeone ebbe settanta figli, che gli nacquero dalle sue molte mogli. 31 La sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anche lei un figlio, al quale pose nome Abimelec. 32 Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì molto vecchio e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre, a Ofra degli Abiezeriti.
Salmo 122
1 Canto dei pellegrinaggi.
Di Davide.
Mi sono rallegrato quando m’hanno detto:
«Andiamo alla casa del SIGNORE».
2 I nostri passi si sono fermati alle tue porte, o Gerusalemme;
3 Gerusalemme, che sei costruita come una città ben compatta,
4 dove salgono le tribù, le tribù del SIGNORE,
secondo la legge imposta a Israele,
per celebrare il nome del SIGNORE.
5 Qua infatti furono eretti i troni per il giudizio,
i troni della casa di Davide.
6 Pregate per la pace di Gerusalemme!
Quelli che ti amano vivano tranquilli.
7 Ci sia pace all’interno delle tue mura
e tranquillità nei tuoi palazzi!
8 Per amore dei miei fratelli e dei miei amici,
io dirò: «La pace sia dentro di te!»
9 Per amore della casa del SIGNORE,
del nostro Dio,
io cercherò il tuo bene.
Luca 4: 16-30
16 Si recò a Nazaret, dov’era stato allevato e, com’era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere, 17 gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov’era scritto:
18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me,
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19 per proclamare l’anno accettevole del Signore».
20 Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.
21 Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite». 22 Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?» 23 Ed egli disse loro: «Certo, voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso; fa’ anche qui nella tua patria tutto quello che abbiamo udito essere avvenuto in Capernaum!”» 24 Ma egli disse: «In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria. 25 Anzi, vi dico in verità che ai giorni di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e vi fu grande carestia in tutto il paese, c’erano molte vedove in Israele; 26 eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma fu mandato a una vedova in Sarepta di Sidone. 27 Al tempo del profeta Eliseo, c’erano molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu purificato; lo fu solo Naaman, il Siro».
28 Udendo queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni d’ira. 29 Si alzarono, lo cacciarono fuori dalla città, e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale era costruita la loro città, per precipitarlo giù. 30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Culto di Domenica 07 Ottobre – «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»
LA PAROLA
Marco 6: 45-52
Gesù cammina sul mare
45 Subito dopo Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, verso Betsaida, mentre egli avrebbe congedato la folla. 46 Preso commiato, se ne andò sul monte a pregare.
47 Fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era solo a terra. 48 Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte, andò incontro a loro, camminando sul mare; e voleva oltrepassarli, 49 ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono che fosse un fantasma e gridarono; 50 perché tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma subito egli parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!» 51 Salì sulla barca con loro e il vento si calmò; ed essi più che mai rimasero sgomenti, 52 perché non avevano capito il fatto dei pani, anzi il loro cuore era indurito.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Gesù OBBLIGO’ i discepoli a salire sulla barca per procedere verso l’altra riva.
Egli era perfettamente a conoscenza di ciò che avrebbero dovuto affrontare ma era una prova necessaria, dovevano comprendere ancora una volta che Egli aveva (e ha ancora oggi) tutto sotto controllo.
Nel corso della propria vita Gesù ha più volte dimostrato, anche fianco a fianco con gli stessi discepoli, di essere al di sopra di ogni problema; ha sempre dominato eventi naturali, spiriti immondi e malattie.
L’obiettivo di Gesù non era di certo quello di far spaventare i discepoli ma di tastare ancora una volta la loro fede, farli crescere nel coraggio e nella fiducia nel proprio nome.
La reazione fu di grande paura ed essi rimasero sconvolti quando videro Gesù camminare sul mare ma il Signore li tranquillizzò con poche e semplici parole da cui poter trarre forza.
«Coraggio, sono io; non abbiate paura!»
Anche oggi sono diverse le prove che Gesù ci costringe ad affrontare, Egli sembrerà lontano, ci sentiremo soli in balia delle onde ma in realtà è pronto ad intervenire, veglia nel continuo.
Alcune tempeste sono propedeutiche alle successive prove che dovremo affrontare e solo facendo crescere la nostra fede in Cristo potremo uscirne sempre vittoriosi.
Alcune battaglie ci rendono più forti per affrontare e vincere anche le guerre più difficili senza tirarci indietro (Esodo 13:17).
Il Signore desidera che i credenti non siano spaventati da nulla, la paura soffoca la fede e se ci facciamo cogliere da sentimenti avversi non riusciremo più a porre una completa fiducia nella persona di Gesù.
Se Gesù ci sta obbligando ad affrontare una prova, accettiamola di buon grado perché è certamente nei piani di Dio.
Egli sa esattamente le modalità e i tempi giusti per farci passare all’altra riva incolumi.
Impariamo a fidarci di più del Signore anche quando Egli “si intromette” nei nostri ambiti quotidiani (la famiglia, il lavoro, la salute) perché è certamente per il nostro bene.
Ogni prova del resto serve a dimostrare una sola grande verità, la vittoria nel nome di Cristo Gesù!
Viviamo in un periodo dove la natura si sta ribellando, le famiglie si spaccano, la guerra spirituale è più viva che mai e Satana cercherà di incuterci sempre più terrore; Non diamogli il fianco, restiamo saldi nella potenza di Dio e queste paure non avranno mai il sopravvento.
Il vedere Gesù camminare sulle acque non smosse l’atteggiamento dei discepoli che per tutta risposta restarono con “il cuore indurito”.
Questo ci mette di fronte a una pesante verità, non sono i miracoli che ci trasformano.
Potranno rallegrarci, potranno darci uno slancio di fede in più ma la vera trasformazione, quella che ci cambia in modo perpetuo, la vedremo solo attraverso una conoscenza più profonda con Gesù.
L’invito è chiaro, non dobbiamo aver paura della prova ma affrontarla con coraggio credendo che Dio è vicino a noi ed è potente a liberarci.
Le Sue parole devono risuonare chiare nella nostra mente ed accompagnarci nel continuo.
CORAGGIO: Non importa quanto grande sia la prova che stiamo affrontando o che affronteremo da qui a breve, Dio ci chiede di essere forti e coraggiosi (Giosuè 1:9 / Salmi 112:7 / Michea 4:9).
SONO IO: E’ tutto sotto il controllo di Dio ed è Lui che permette alcune prove, ne stabilisce l’inizio e la fine.
NON ABBIATE PAURA: Non è umanamente così facile e solo stando ai piedi del Signore potremo trarre da Lui quella forza che ci serve per non aver paura, ricordiamoci che è sempre Sua la battaglia e Sua anche la vittoria (Zaccaria 4:7)!
Coraggio!
Alziamo lo sguardo e camminiamo a testa alta (Esodo 14:8) perché siamo figli di Dio, impegniamoci a ricercare le benedizioni celesti perché a tutto il resto ci penserà Lui!
Matteo 11: 25-30
La relazione personale del discepolo con il suo Signore
25 In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. 27 Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.
28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
Culto di Domenica 30 Settembre 2018 – Non rifiutare l’invito di Gesù!
LA PAROLA
Luca 14: 15-24
Parabola del gran convito
15 Uno degli invitati, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!» 16 Gesù gli disse: «Un uomo preparò una gran cena e invitò molti; 17 e all’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, perché tutto è già pronto”. 18 Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi”. 19 Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. 20 Un altro disse: “Ho preso moglie, e perciò non posso venire”. 21 Il servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: “Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”. 22 Poi il servo disse: “Signore, si è fatto come hai comandato e c’è ancora posto”. 23 Il signore disse al servo: “Va’ fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena”».
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Gesù parlava spesso in parabole ma molti non le comprendevano nonostante fossero estremamente semplici. Questo ci fa capire che le cose di Dio non si possono assimilare umanamente se non è lo stesso Spirito di Dio ad aprire mente e cuore.
Attraverso la parabola del gran convito Gesù ci pone davanti due vie, quella della vita (salvezza) e quella della morte (perdizione eterna).
L’uomo è chiamato a fare una scelta e, ancora oggi, dobbiamo decidere il tipo di vita che vogliamo vivere, sarà una vita con Cristo o senza Cristo? sarà una vita che serve unicamente Dio o una vita che serve anche il mondo?
Il padrone, attraverso il proprio servo, decise di invitare molta gente a cena in casa propria dopo aver preparato TUTTO il necessario. A quei tempi difficilmente si rifiutava un invito, l’ospitalità era infatti un valore santo e prezioso. L’invitato era chiamato semplicemente ad accettare l’invito ma tutti rifiutarono cominciando a trovare scuse fazione e poco credibili.
Il messaggio di oggi è preciso e diretto, davanti agli inviti di Gesù non ci sono scuse accettabili, non ci si può giustificare.
Egli è l’unica vera guida e l’unico vero Maestro (Matteo 23:8), la sola persona in grado di condurci all’unico vero Padre, Dio (Matteo 23:9).
Tanti ancora oggi si scusano davanti a Dio nonostante siano consci del fatto che ciò voglia dire restare nella via che porta alla morte. Non viene chiesto nulla in cambio, Gesù infatti ha già preparato ogni cosa; Egli è morto e risorto affinché noi potessimo avere la vita eterna.
Se facciamo parte della Chiesa di Cristo non sentiamoci per nulla esclusi dal messaggio, l’invito è anche per noi; OGNI GIORNO siamo infatti invitati da Dio a scegliere, a santificarci, a servirLo e amarLo con tutto il nostro cuore, ad avere una vita cristiana piuttosto che mondana.
Gesù è alla porta e picchia sempre (Apocalisse 3:20), siamo noi che dobbiamo aprire e tenere la porta spalancata per avere una costante e crescente comunione direttamente con Dio e non con una persona, con una religione, con un movimento.
Dobbiamo comprendere a fondo il valore dell’invito di Dio perché un giorno ce ne verrà chiesto conto e non verrà presa per buona alcuna scusa.
La più grande offesa dell’uomo verso Dio è proprio non prendere in considerazione che Egli ha dato Suo figlio Gesù a morire per i nostri peccati sulla croce.
Nella Bibbia vediamo esempi di uomini lontani da Dio che divennero cristiani nel momento stesso in cui accettarono l’invito di Dio e decisero di seguirLo, ad esempio Abramo. Egli era un grande idolatra ma quando Dio gli ordinò di partire verso la terra promessa egli lo fece subito senza trovare scuse.
Ci sono però anche esempi di uomini molto vicini a Dio, Suoi servitori, che si allontanarono dalla Sua grazie, ad esempio Aronne. Egli era il “secondo” di Mosè e svolgeva la funzione di sacerdote. Mentre Mosè era sul monte Sinai per ricevere le leggi di Dio Aronne fece tutto ciò che era male agli occhi di Dio e si sottomise al popolo e all’idolatria cercando successivamente di giustificare i propri errori con scuse banali.
Il padrone si adirò molto quando vide che gli invitati rifiutarono di prendere parte alla cena e costrinse ad entrare in casa sua tutte quelle figure messe ai margini dalla società, esattamente ciò che sta accadendo oggi dove i religiosi si allontanano da Dio e gli esclusi gli si avvinano gustandone la vera salvezza.
Non rimandiamo a domani di accettare l’invito da parte di Dio perché è OGGI il giorno della salvezza (2Corinzi 6:1-2), Dio parla sempre al presente proprio perché il futuro non è nelle nostre mani.
Ogni giorno dobbiamo prendere la nostra croce, la volontà di Dio in noi, per essere cristiani nel continuo e non a intermittenza.
Coraggio! E’ il momento di non scusarci più davanti a Dio!
Non abbiamo le forze o siamo intimoriti?
Ammettiamolo serenamente andando ad attingere direttamente da Dio tutto ciò che ci occorre per adempiere alla Sua chiamata!
Atti 4: 23-31
La chiesa riunita in preghiera
23 Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette. 24 Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio, e dissero: «Signore, tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; 25 colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo Davide, nostro padre:
“Perché questo tumulto fra le nazioni,
e i popoli meditano cose vane?
26 I re della terra si sono sollevati,
i prìncipi si sono riuniti insieme
contro il Signore e contro il suo Cristo”.
27 Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d’Israele, 28 per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. 29 Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza, 30 stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù».
31 Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con franchezza.
Malachia 1:2-6
2 «Io vi ho amati», dice il SIGNORE;
«e voi dite: “In che modo ci hai amati?”
Esaù non era forse fratello di Giacobbe?», dice il SIGNORE,
«eppure io ho amato Giacobbe
6 «Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone;
se dunque io sono padre, dov’è l’onore che m’è dovuto?
Se sono padrone, dov’è il timore che mi è dovuto?
Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti,
che disprezzate il mio nome!
Ma voi dite: “In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?”