Culto di Martedì 19 Settembre 2017
Giovanni 5: 24
24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
Culto di Martedì 19 Settembre 2017
Giovanni 5: 24
24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
Culto di Domenica 17 Settembre 2017 – “Dio ci ama al presente!”
LA PAROLA
Efesini 5: 1-2
1 Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati; 2 e camminate nell’amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
“Perché siete figli da lui amati”, quale miglior gioia possiamo avere sapendo che siamo ancora oggi, nel presente, amati da Dio?
Quante volte volgiamo il nostro sguardo indietro e vediamo l’amore di Dio che ci ha liberato dal peccato e dalle schiavitù di questo mondo salvando la nostra anima? E quante volte, invece, nel presente ci chiediamo se Dio ci ama ancora?
Oggi Dio ci vuole rassicurare e ci dice che, ancora oggi, il Suo amore per noi è vivo nonostante i nostri limiti e la nostra poca fede. L’amore di Dio non vive nel passato, ma nel presente e questa è una certezza che dovrebbe accompagnare il credente in ogni istante della propria vita.
Spesso, come Israele appena uscito dal Mar Rosso, cominciamo a porre poca fiducia in Dio nonostante ci sia la piena consapevolezza della Sua potenza; cominciamo a dubitare del Suo amore nei nostri confronti e inevitabilmente cadiamo in uno stato d’apatia spirituale.
Ricordiamoci che agli occhi di Dio noi non siamo grandi uomini, ma piccoli fanciulli, con i nostri limiti e le nostre insicurezze, ma con un grande desiderio d’amore e protezione. Intorno a noi potrebbero accadere eventi spiacevoli, ma non ci colpiranno se, come bambini, restiamo aggrappati al nostro Padre Celeste con la consapevolezza che il Suo amore per noi è vivo e attuale!
Quale genitore non offrirebbe amore e protezione giorno dopo giorno al proprio figlio? Quanto più Dio farà lo stesso, e molto di più, per i suoi figliuoli!
Noi siamo il popolo di Dio, eravamo pecore erranti senza pastore, ma dopo aver accettato Gesù nella nostra vita abbiamo trovato la vera guida; attenzione però, i lupi sono in agguato pronti a sbranare il gregge. Dobbiamo rimanere fermi e fiduciosi nell’amore di Dio e nessuno potrà farci del male (vedere la forza che traeva Davide da Dio per proteggere le proprie pecore da leoni ed orsi in 1 Samuele 17: 34-37)!
Non dobbiamo dimenticarci di una realtà importante, siamo parte del gregge di Dio anche durante la prova; se permettiamo alle ostilità di farci uscire dal gregge, restiamo senza pastore e diventiamo facili prede di chi è lì, pronto a “sbranarci”!
Il mondo è malvagio e inevitabilmente ci proverà, ma non dobbiamo far ricadere le colpe sul poco o mancato amore di Dio nei nostri confronti; quante volte nella prova ci è passata per la mente la frase “ma tu Dio mi ami ancora?. Fermiamoci a riflettere e immaginiamo quanto potrebbe far male a un genitore una frase del genere pronunciata da un proprio figlio…tanto vero?
Se ogni volta Dio è lì pronto a consolarci, ristorarci, amarci, parlarci, rialzarci … cosa dovrebbe fare di più per dimostrare che ci ama? Siamo noi che dovremmo correre da Lui anche se, spesso nella sua immensa grazia, è Lui che corre verso di noi per riabbracciarci (vedere il comportamento amorevole del padre del figlio prodigo in Luca 15: 11-32)!
Se mi sento amato da Dio potrò amare il mio prossimo, altrimenti cosa avrò da offrirgli? Dobbiamo sentire il bisogno dell’amore di Dio e glorificarLo in ogni istante e in ogni circostanza della nostra vita, perché non c’è miracolo più grande di glorificare il Signore durante l’afflizione, farlo dopo aver visto un miracolo potrebbe essere “troppo facile” (vedere come Paolo e Sila glorificavano Dio nonostante fossero stati ingiustamente imprigionati in Atti 16: 25-34).
Dio, a differenza di Satana, non punterà mai un dito verso di noi per accusarmi, ma tenderà sempre la sua mano per accoglierci e rialzarci con amore. Anche nella tempesta dobbiamo soffermarci a contemplare e scorgere l’amore di Dio…si, proprio nella tempesta; infatti spesso è nella prova che il nostro sguardo rimane fermo su Dio, Lo cerchiamo con tutto il nostro cuore, bramiamo la Sua presenza più di ogni altro momento, desideriamo la liberazione, la guarigione, il Suo soccorso divino e le nostre ginocchia rimangono per lunghi periodi ben salde a terra. Lontani dalla prova possiamo dire che il desiderio di comunione è cosi bramoso? Quando “tutto va bene” il nostro sguardo tende ad allontanarsi da Dio e a posarsi di più sugli uomini e sulle cose del mondo.
L’uomo è limitato e non potrà mai offrirci un amore paragonabile a quello di Dio che è la verità per eccellenza!
La benedizione di Dio non passa da un brivido o da una forte emozione, essa si manifesta quando Dio sta parlando bene di noi ed Egli non potrà mai dire male nei nostri confronti per un motivo molto semplice, ci AMA senza alcun limite.
Il nostro miglior amico è Gesù, ci dirà sempre la verità anche se essa ci farà male in un primo momento, sarà sempre lì pronto a indicarci la strada giusta da seguire, a correggerci e a disciplinarci se è necessario (Ebrei 12: 4-6)! Dio ci esaudirà secondo la reale necessità che abbiamo, SEMPRE! Anche nei “no” di Dio possiamo ammirare il Suo amore. Ci vuole preparare per il cielo ed Egli sicuramente conosce la strada migliore da seguire e i mezzi giusti per arrivarci.
Oggi decidiamo di ricevere l’amore di Dio nella sua interezza e nella sua attualità. Poniamo i nostri dubbi, le nostre incertezze, le nostre afflizioni, i nostri parenti non convertiti e le nostre malattie ai piedi della croce attraverso la preghiera perché anche in questo dimostriamo il nostro amore nei Suoi confronti: mostriamo una piena fiducia a colui che ci ascolta ed è pronto ad intervenire in nostro favore.
Se preghiamo con fede faremo muovere la mano di Dio, ma se preghiamo senza fede saremo noi a muoverci nella nostra limitata umanità e carnalità, stiamo quindi attenti…preghiamo e lasciamo fare a Lui!
Cosa possiamo pretendere di più dal nostro Dio? Ci custodisce in quanto Suoi figli, ci aiuta a maturare per farci crescere ed avere più responsabilità nei Suoi confronti, ci rende migliori attraverso la prova come l’oro che passa attraverso il fuoco per essere reso puro; insomma, non possiamo che dire grazie al nostro Dio per il Suo immenso amore che, ANCORA Oggi, è pronto a riempire il nostro cuore, dissetando l’anima nostra!
Dio ci benedica!
Culto di Martedì 12 Settembre 2017
Salmo 106: 1-13
L’infedeltà d’Israele e la bontà di Dio
1 Alleluia!
Celebrate il SIGNORE,
perch’egli è buono,
perché la sua bontà dura in eterno.
2 Chi può raccontare le gesta del SIGNORE,
o proclamare tutta la sua lode?
3 Beati coloro che osservano ciò ch’è prescritto,
che fanno ciò ch’è giusto, in ogni tempo!
4 O SIGNORE, ricòrdati di me quando usi benevolenza verso il tuo popolo;
visitami quando lo salverai,
5 perché io veda la felicità dei tuoi eletti,
mi rallegri della gioia della tua nazione
ed esulti con la tua eredità.
6 Noi e i nostri padri abbiamo peccato,
abbiamo mancato,
abbiamo fatto il male.
7 I nostri padri in Egitto non compresero i tuoi prodigi;
non ricordarono le tue numerose benedizioni,
e si ribellarono presso il mare,
il mar Rosso.
8 Ma egli li salvò per amore del suo nome,
per far conoscere la sua potenza.
9 Sgridò il mar Rosso ed esso si prosciugò;
li guidò attraverso gli abissi marini come attraverso un deserto.
10 Li salvò dalla mano di chi li odiava
e li riscattò dalla mano del nemico.
11 Le acque ricoprirono i loro avversari;
non ne scampò neppure uno.
12 Allora credettero alle sue parole,
e cantarono la sua lode.
13 Ben presto però dimenticarono le sue opere;
non aspettarono fiduciosi l’adempimento del suo piano,
Culto di Domenica 10 Settembre 2017 – “Rifugiati in Gesù”
LA PAROLA
Giovanni 10: 22-39
Gesù afferma la sua divinità
22 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, 23 e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. 24 I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».
25 Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; 26 ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo uno». 31 I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo. 32 Gesù disse loro: «Vi ho mostrato molte buone opere da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate?» 33 I Giudei gli risposero: «Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 34 Gesù rispose loro: «Non sta scritto nella vostra legge: “Io ho detto: voi siete dèi”?
35 Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), 36 come mai a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite che bestemmia, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? 37 Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; 38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre». 39 Essi cercavano nuovamente di arrestarlo; ma egli sfuggì loro dalle mani.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Gesù si era presentato come Cristo, il figlio di Dio dimostrandone tutta la gloria attraverso opere potenti e ben visibili ma, nonostante tutto, i Giudei non credevano.
Dio può compiere qualunque miracolo, può aprire ancora oggi il mare, può spostare le montagne, far scaturire acqua dalla roccia, guarire, liberare e resuscitare i morti ma, se l’uomo non vuole credere, non c’è null’altro che si possa fare (Luca 16: 31).
Dio ci ha concesso il dono della fede attraverso la quale abbiamo potuto riconoscere in Gesù il Cristo; in particolar modo ha voluto dare a ciascuno di noi una ben determinata misura di fede che ci ha permesso di realizzare il dono della vita eterna.
La Parola di Dio è sempre vera, anche se viviamo nelle difficoltà e il mare intorno a noi è tempestoso (Marco 4: 35-41) la fede, essendo forte, deve essere sempre presente. Purtroppo però non è sempre cosi, capita infatti che nella prova non facciamo più nostra la Parola di Dio pur sapendo che egli NON PUO’ MENTIRE.
Nel verso 18 Gesù non fa riferimento a qualcosa di materiale, ma solo ed esclusivamente alla vita eterna; infatti, Egli ci ha già avvisati che nel mondo avremo tribolazioni, saremo accusati, disprezzati e oppressi ma ci ricorda, ancora oggi, che Egli ha vinto il mondo (Giovanni 16: 33) e che noi siamo più che vincitori in Colui che ci ha amati (Romani 8: 37)!
Nessuno può rapire una pecora dalla mano del Signore, dobbiamo quindi prendere la decisione di non prostrarci davanti ai problemi ben consci che, se anche Dio non dovesse intervenire, resteremo gioiosi perché la vita eterna è per sempre!
Non distogliamo il nostro sguardo dall’obiettivo primario per non far venir meno la fede, viviamo il quotidiano stando aggrappati a Gesù, il nostro buon Pastore; la vita terrena, per quanto problematica possa essere, prima o poi passerà, siamo quindi chiamati ad avere una fede assoluta in Dio sapendo che, se saremo afflitti a causa dell’amore che proviamo per Gesù, che ci spinge inevitabilmente a fare la Sua volontà, non potremo che dare a Lui la gloria!
Non affatichiamoci per realizzare ciò che è materiale in questo mondo, ma sforziamoci di cercare di più il Signore ed Egli di per certo ci fornirà tutto ciò che ci necessità per vivere (vedere la promessa che Dio fece a Baruc in Geremia 45: 1-5).
Oggi Dio ci ricorda un’altra bellissima verità, Egli non ci giudica ma ci ama cosi come siamo; sapeva sin dal nostro primo giorno di vita che saremmo caduti nel continuo anche dopo aver accettato Gesù come nostro Salvatore ma, nonostante tutto il Suo amore, per noi rimane immutabile ed è quest’amore che deve ogni giorno darci la forza per rialzarci e star ancora di più vicino a Lui.
Saremo tutti provati e molto spesso saranno prove condivise con altri credenti ma non temere, Dio non permetterà che la tua barchi affondi, la tirerà su e tu non perirai.
Nessuno può intaccare la nostra comunione con il Signore e la fiducia che il Lui solo riponiamo, è il principale obiettivo di Satana che in ogni caso non potrà togliere una sola pecora dalle mani di Dio.
La vita eterna in Cristo Gesù ci pone di fronte ad un’altra bellissima verità, noi non moriremo MAI (Giovanni 11: 25-26 / Giovanni 3: 16), affronteremo il passaggio dalla vita terrena alla vita eterna ma, in quanto nati di nuovo, non proveremo la morte intesa come distaccamento da Dio. La fede che riponiamo in Lui inevitabilmente ci legherà a Dio stesso e a coloro che Lo amano, non con il mondo con cui avremo contrasti e visioni differenti dovute al fatto che i nostri occhi sono stati ben aperti dal Signore; non aspettiamoci molto da chi non ha ancora ricevuto nel proprio cuore la grazia di Dio, forse riusciremo ad attirarli a Lui, ma stiamo attenti a non essere noi attirati dal mondo: il confine può essere estremamente sottile!
Continuiamo a servire il Signore guidati dalla Sua Parola (2 Corinzi 6: 3-10) e saremo al sicuro nelle Sue mani come un bambino nelle mani di un genitore. Non fermiamoci a pensare a ciò che non siamo per Dio, se siamo degni o meno, se pecchiamo troppo, se siamo mancanti nel servizio, ma concentriamoci invece su ciò che siamo per Lui, pecore preziose che non periranno MAI!
Forza fratello e forza sorella, benediciamo ricolmi di gioia il nostro Dio per la vita eterna in Cristo Gesù e non pieghiamo le nostra ginocchia sfiancati dai problemi, ma piuttosto pieghiamole per lodare il nome del Signore!
Dio ci benedica!
Culto di Martedi 05 Settembre 2017- Una sola via d’uscita, Gesù!
Matteo 11: 25-30
La relazione personale del discepolo con il suo Signore
25 In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. 27 Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.
28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
Culto di Domenica 03 Settembre 2017 – Più zelo per il Signore
Matteo 21: 12-17
Gesù scaccia i mercanti dal tempio
12 Gesù entrò nel tempio, e ne scacciò tutti quelli che vendevano e compravano; rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi. 13 E disse loro: «È scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera”, ma voi ne fate un covo di ladri».
14 Allora vennero a lui, nel tempio, dei ciechi e degli zoppi, ed egli li guarì.
15 Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedute le meraviglie che aveva fatte e i bambini che gridavano nel tempio: «Osanna al Figlio di Davide!», ne furono indignati 16 e gli dissero: «Odi tu quello che dicono costoro?» Gesù disse loro: «Sì. Non avete mai letto: “Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode“?»
17 E, lasciatili, se ne andò fuori della città, a Betania, dove passò la notte.
Culto di Martedì 29 Agosto 2017
Daniele 1: 8
8 Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva; e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi;
Ecclesiaste 2: 3
3 Io presi in cuor mio la decisione di abbandonare la mia carne alle attrattive del vino e, pur lasciando che il mio cuore mi guidasse saggiamente, di attenermi alla follia, per vedere ciò che è bene che gli uomini facciano sotto il cielo, durante il numero dei giorni della loro vita.
Culto di Domenica 27 Agosto 2017 – predicazione del fratello Eligio
Ester 4: 1-17
Angoscia e digiuno dei Giudei
1 Quando Mardocheo seppe tutto quello che era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, si cosparse di cenere, e uscì per la città, mandando alte e amare grida; 2 e giunse fin davanti alla porta del re, poiché a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di passare per la porta del re. 3 In ogni provincia, dovunque giungevano l’ordine del re e il suo decreto, ci fu grande angoscia tra i Giudei: digiunavano, piangevano, si lamentavano, e a molti facevano da letto il sacco e la cenere.
4 Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferirle questa notizia. La regina ne fu molto angosciata e mandò delle vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si levasse di dosso il sacco; ma egli non le accettò. 5 Allora Ester chiamò Atac, uno degli eunuchi che il re aveva messo al servizio di lei, e gli ordinò di andare da Mardocheo per domandargli che cosa questo significasse, e perché agisse così. 6 Atac si recò da Mardocheo sulla piazza della città, davanti alla porta del re. 7 Mardocheo gli narrò tutto quello che gli era avvenuto e gli indicò la somma di denaro che Aman aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8 gli diede anche una copia del testo del decreto che era stato promulgato a Susa per il loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto, e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo. 9 Atac tornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo.
10 Allora Ester ordinò ad Atac di andare da Mardocheo e di dirgli: 11 «Tutti i servitori del re e il popolo delle sue provincie sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge che è uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro; nel qual caso, ha salva la vita. E io sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re».
12 Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo. 13 E Mardocheo fece dare a Ester questa risposta: «Non metterti in mente che tu sola scamperai fra tutti i Giudei perché sei nella casa del re. 14 Infatti se oggi tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete; e chi sa se non sei diventata regina appunto per un tempo come questo?»
15 Allora Ester ordinò che si rispondesse a Mardocheo: 16 «Va’, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch’io con le mie ancelle digiunerò allo stesso modo; e dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se io debbo perire, che io perisca!»
17 Mardocheo se ne andò, e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato.
Culto di Martedi 22 Agosto 2017 – Presentati a Dio con un cuore sincero
Genesi 5: 21-24
21 Enoc visse sessantacinque anni e generò Metusela. 22 Enoc, dopo aver generato Metusela, camminò con Dio trecento anni e generò figli e figlie. 23 Tutto il tempo che Enoc visse fu di trecentosessantacinque anni. 24 Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese.
Culto di Domenica 20 Agosto 2017 – Disponiti al servizio del Signore
Matteo 14: 13-21
Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini
13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. 14 Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati.
15 Facendosi sera, i suoi discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Il luogo è deserto e l’ora è già passata; lascia dunque andare la folla nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16 Ma Gesù disse loro: «Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!» 17 Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». 18 Egli disse: «Portatemeli qua». 19 Dopo aver ordinato alla folla di accomodarsi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. 20 Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. 21 E quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini.