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“Dio, nel suo amore, prova la nostra fede!”

Culto di Domenica 08 Aprile 2018 – “Dio, nel suo amore, prova la nostra fede!”

LA PAROLA

Genesi 22:1-14
1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abraamo e gli disse: «Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 2 E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va’ nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò».
3 Abraamo si alzò la mattina di buon’ora, sellò il suo asino, prese con sé due suoi servi e suo figlio Isacco, spaccò della legna per l’olocausto, poi partì verso il luogo che Dio gli aveva indicato.
4 Il terzo giorno, Abraamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo. 5 Allora Abraamo disse ai suoi servi: «Rimanete qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo; poi torneremo da voi». 6 Abraamo prese la legna per l’olocausto e la mise addosso a Isacco suo figlio, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. 7 Isacco parlò ad Abraamo suo padre e disse: «Padre mio!» Abraamo rispose: «Eccomi qui, figlio mio». E Isacco: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?» 8 Abraamo rispose: «Figlio mio, Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto». E proseguirono tutti e due insieme.
9 Giunsero al luogo che Dio gli aveva detto. Abraamo costruì l’altare e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figlio, e lo mise sull’altare, sopra la legna. 10 Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. 11 Ma l’angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 12 E l’angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo». 13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l’offerse in olocausto invece di suo figlio. 14 Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto».

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Abramo viveva in un paese chiamato Ur Dei Caldei, un luogo dove veniva praticata l’idolatria, dove il popolo non aveva conoscenza di Dio e della Sua volontà.
Abramo era uno di quelli che si prostrava ma, a differenza degli altri, aveva una grande sensibilità: sapeva che dal nulla non era mai nato niente e nel chiedersi chi avesse formato tutto quello che c’era intorno a Lui, Dio gli rispose.
Gli chiese di uscire dal quel paese e allontanarsi da chi era lontano da Dio (Genesi 12:1).
Abramo ubbidì in parte alla richiesta del Signore ed uscì dal paese, ma si portò dietro Lot e suo padre che di fatto rallentarono il suo percorso verso Canan.
Solo quando decise di riprendere il cammino e costruire un altare al Signore, Dio lo ricompensò facendolo prosperare grandemente.

La figura d’Abramo può rappresentare la nostra vita e ciò che Dio ha fatto e sta facendo per noi.
Il Signore ha chiesto anche a noi di “uscire” dal mondo per separarci da chi lo disprezzava e, noi stessi nei primi tempi, abbiamo fatto fatica a staccarci dalle nostre vecchie abitudini: abbiamo dovuto spesso fermarci per seppellire il nostro “vecchio Io”.

Nonostante gli errori di Abramo, come la bugia che disse in Egitto in merito a Sarai, sua moglie (Genesi 12:10-20), Dio lo perdonò. Dio ci difende sempre anche quando sbagliamo, questo non vuol dire però che non sia un Dio giusto e che non ci riprenderà mai, anzi.

Abramo aveva conosciuto la salvezza, la fedeltà, l’amore e la compassione di Dio, ottenne grandi vittorie… e, proprio in quel momento dopo questi eventi, Dio decide di metterlo alla prova in una maniera del tutto particolare e PERSONALE.
Spesso confondiamo le prove “naturali” che condividiamo con il mondo (es. malattie, mancanza di lavoro, vicissitudini famigliari) e per cui Dio è sempre pronto a darci la via d’uscita e la consolazione, con le prove specifiche volute da Dio, atte a fortificare la nostra fede.

Dio ci pone di fronte ad un quesito importante…ci sono “IO” al primo posto nella tua vita?
Mi hai donato o sei pronto a donarmi tutto il tuo cuore? La tua fede è posta in me o in ciò che io sono in grado di donarti?
Dio è sempre pronto a donare, ma in cambio ci chiede tutto il nostro cuore, tutto il nostro Io, tutto il nostro amore…non dimentichiamoci che Dio è vivente e ha dei sentimenti, proprio per questo desidera essere amato.
Come Giobbe, anche noi superata la prova potremo vedere la gloria di Dio, qualcosa di veramente straordinario e unico (Giobbe 42:5).
Dio sa che il nostro cuore si lega facilmente a ciò che è materiale (Matteo 6:21) e sa anche che noi non siamo in grado di capire quanto amore abbiamo per Lui (Giovanni 21:15-17), proprio per questo ci metterà in condizione di comprenderlo.

Preghiamo Dio che ci aiuti a discernere ciò che ci sta chiedendo di donargli, quel qualcosa che sta chiedendo esclusivamente a noi e poniamo la nostra fede in Cristo per quello che Egli è e sarà e non per ciò che ci ha donato o è in grado di donarci.

Dio ci ha portato fuori dal mondo.
Quante volte abbiamo sbagliato? Ci ha perdonato.
Quante volte siamo stati infedeli? Egli è sempre rimasto fedele.
Ora sta permettendo questa prova particolare nella nostra vita, perché ce la prendiamo con lui?
Se ci sta chiedendo qualcosa è solo ed esclusivamente per il nostro bene, desidera vedere la Sua Chiesa piena di fiducia, ferma nella sua posizione e con la gioia della salvezza per cui…coraggio!

Dio ci benedica!

Culto di Martedi 25 Aprile 2017

Culto di Martedi 25 Aprile 2017

Genesi 13: 1-13
Ritorno in Canaan; Abramo e Lot si separano
1 Abramo dunque risalì dall’Egitto con sua moglie, con tutto quel che possedeva e con Lot, andando verso la regione meridionale. 2 Abramo era molto ricco di bestiame, d’argento e d’oro. 3 E continuò il suo viaggio dal meridione fino a Betel, al luogo dove da principio era stata la sua tenda, fra Betel e Ai, 4 al luogo dov’era l’altare che egli aveva fatto prima; e lì Abramo invocò il nome del SIGNORE.
5 Ora Lot, che viaggiava con Abramo, aveva anch’egli pecore, buoi e tende. 6 Il paese non era sufficiente perché essi potessero abitarvi insieme, poiché il loro bestiame era numeroso ed essi non potevano stare insieme. 7 Scoppiò una lite fra i pastori del bestiame d’Abramo e i pastori del bestiame di Lot. I Cananei e i Ferezei abitavano a quel tempo nel paese. 8 Allora Abramo disse a Lot: «Ti prego, non ci sia discordia tra me e te, né tra i miei pastori e i tuoi pastori, perché siamo fratelli! 9 Tutto il paese non sta forse davanti a te? Ti prego, sepàrati da me! Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra». 10 Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano. Prima che il SIGNORE avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta irrigata fino a Soar, come il giardino del SIGNORE, come il paese d’Egitto. 11 Lot scelse per sé tutta la pianura del Giordano e partì andando verso oriente. Così si separarono l’uno dall’altro. 12 Abramo si stabilì nel paese di Canaan, Lot abitò nelle città della pianura e andò piantando le sue tende fino a Sodoma. 13 Gli abitanti di Sodoma erano perversi e grandi peccatori contro il SIGNORE.

Culto di Domenica 23 Aprile 2017

Culto di Domenica 23 Aprile 2017

Marco 10: 17-27
Il giovane ricco
17 Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 19 Tu sai i comandamenti: “Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre“». 20 Ed egli rispose: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia gioventù». 21 Gesù, guardatolo, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va’, vendi tutto ciò che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 22 Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. 23 Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!» 24 I discepoli si stupirono di queste sue parole. E Gesù replicò loro: «Figlioli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25 È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». 26 Ed essi sempre più stupiti dicevano tra di loro: «Chi dunque può essere salvato?» 27 Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio».

Culto di Martedi 18 Aprile 2017 – La parola deve lavorare la tua vita

Culto di Martedi 18 Aprile 2017 – La parola deve lavorare la tua vita

Geremia 23: 29
«La mia parola non è forse come un fuoco», dice il SIGNORE,
«e come un martello che spezza il sasso? …

Ebrei 4: 12
Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.

Culto di Domenica 16 Aprile 2017 – Grida nel deserto

Culto di Domenica 16 Aprile 2017 – Grida nel deserto

Luca 3: 1-6
Predicazione di Giovanni il battista
1 Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell’Abilene, 2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
3 Ed egli andò per tutta la regione intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati, 4 come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia:
«Voce di uno che grida nel deserto:
“Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri.
5 Ogni valle sarà colmata
e ogni monte e ogni colle sarà spianato;
le vie tortuose saranno fatte diritte
e quelle accidentate saranno appianate;
6 e ogni creatura vedrà la salvezza di Dio“».

Culto di Martedì 11 Aprile 2017 – “TU Seguimi”

Culto di Martedì 11 Aprile 2017 – “TU Seguimi

Giovanni 21: 20-25
Il discepolo che Gesù amava
20 Pietro, voltatosi, vide venirgli dietro il discepolo che Gesù amava; quello stesso che durante la cena stava inclinato sul seno di Gesù e aveva detto: «Signore, chi è che ti tradisce?» 21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e di lui che sarà?» 22 Gesù gli rispose: «Se voglio che rimanga finché io venga, che t’importa? Tu, seguimi». 23 Per questo motivo si sparse tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto; Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che t’importa?»
24 Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose, e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.
25 Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero.

Culto di Domenica 09 Aprile 2017 – Allarghiamo il cuore

Culto di Domenica 09 Aprile 2017 – Allarghiamo il cuore

2 Corinzi 6: 11-13
11 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, Corinzi; il nostro cuore si è allargato. 12 Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. 13 Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figli), allargate il cuore anche voi!

“Allarghiamo il cuore”

Culto di Domenica 09 Aprile 2017 – “Allarghiamo il cuore”

LA PAROLA

2 Corinzi 6: 11-13
11 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, Corinzi; il nostro cuore si è allargato. 12 Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. 13 Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figli), allargate il cuore anche voi!

IL CULTO

IL MESSAGGIO

L’apostolo Paolo riprende con cuore sincero la chiesa dei Corinzi, accusandola di non aver aperto il proprio cuore a Dio. Egli desidera far riemergere quei sentimenti di amore e benevolenza che lo Spirito Santo di Dio aveva messo nella chiesa dei Corinzi, prima che questa si sviasse e iniziasse a disprezzare l’apostolo. E’ importante dire le cose con sincerità, confessare la propria situazione a Dio aprendo a Lui il proprio cuore senza tralasciare alcun dettaglio. Dio, infatti, amava Davide perché nonostante i problemi, le cadute e le difficoltà attraversate, in lui scorgeva un uomo sincero e con un cuore secondo Dio (1 SAM 13:14). Passano gli anni, le circostanze cambiano ma Paolo resta integro, rimane l’uomo fedele a Dio e leale che ama il Signore ed i fratelli con tutto il proprio cuore. Egli vuole tornare alla comunione che un tempo aveva con i Corinzi e suggerisce loro di tornare ad aprire il loro cuore, riprendendoli con amore.
Non illudiamoci che Gesù dimori in noi se non abbiamo le Sue qualità, impegniamoci piuttosto nella ricerca costante della comunione con Dio e con i fratelli. Allarghiamo il nostro cuore per ricevere ciò che viene da Dio e chiudiamolo davanti ai compromessi e le tentazioni del mondo.
Per questo la parola del Signore ancora oggi ci invita a riempire il nostro cuore di buoni sentimenti e dei doni spirituali che il Signore è pronto ad offrirci secondo la nostra fede, crediamoci!

Dio ci benedica!

Culto di Martedì 4 Aprile 2017 – “Aumenta il tuo Amore nel nostro cuore”

Culto di Martedì 4 Aprile 2017 – “Aumenta il tuo Amore nel nostro cuore”

Atti 3: 1-11
Guarigione di uno zoppo
1 Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell’ora nona, 2 mentre si portava un uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano presso la porta del tempio detta «Bella», per chiedere l’elemosina a quelli che entravano nel tempio. 3 Vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, egli chiese loro l’elemosina. 4 Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guardaci!» 5 Ed egli li guardava attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro. 6 Ma Pietro disse: «Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!» 7 Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante dei piedi e le caviglie gli si rafforzarono. 8 E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
9 Tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Dio; 10 e lo riconoscevano per colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta «Bella» del tempio; e furono pieni di meraviglia e di stupore per quello che gli era accaduto. 11 Mentre quell’uomo teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, stupito, accorse a loro al portico detto di Salomone.