Daniele 1: 8 8 Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva; e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi;
Ecclesiaste 2: 3 3 Io presi in cuor mio la decisione di abbandonare la mia carne alle attrattive del vino e, pur lasciando che il mio cuore mi guidasse saggiamente, di attenermi alla follia, per vedere ciò che è bene che gli uomini facciano sotto il cielo, durante il numero dei giorni della loro vita.
Culto di Domenica 27 Agosto 2017 – predicazione del fratello Eligio
Ester 4: 1-17 Angoscia e digiuno dei Giudei 1 Quando Mardocheo seppe tutto quello che era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, si cosparse di cenere, e uscì per la città, mandando alte e amare grida; 2 e giunse fin davanti alla porta del re, poiché a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di passare per la porta del re. 3 In ogni provincia, dovunque giungevano l’ordine del re e il suo decreto, ci fu grande angoscia tra i Giudei: digiunavano, piangevano, si lamentavano, e a molti facevano da letto il sacco e la cenere. 4 Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferirle questa notizia. La regina ne fu molto angosciata e mandò delle vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si levasse di dosso il sacco; ma egli non le accettò. 5 Allora Ester chiamò Atac, uno degli eunuchi che il re aveva messo al servizio di lei, e gli ordinò di andare da Mardocheo per domandargli che cosa questo significasse, e perché agisse così. 6 Atac si recò da Mardocheo sulla piazza della città, davanti alla porta del re. 7 Mardocheo gli narrò tutto quello che gli era avvenuto e gli indicò la somma di denaro che Aman aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8 gli diede anche una copia del testo del decreto che era stato promulgato a Susa per il loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto, e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo. 9 Atac tornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 10 Allora Ester ordinò ad Atac di andare da Mardocheo e di dirgli: 11 «Tutti i servitori del re e il popolo delle sue provincie sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge che è uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro; nel qual caso, ha salva la vita. E io sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re». 12 Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo. 13 E Mardocheo fece dare a Ester questa risposta: «Non metterti in mente che tu sola scamperai fra tutti i Giudei perché sei nella casa del re. 14 Infatti se oggi tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete; e chi sa se non sei diventata regina appunto per un tempo come questo?» 15 Allora Ester ordinò che si rispondesse a Mardocheo: 16 «Va’, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch’io con le mie ancelle digiunerò allo stesso modo; e dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se io debbo perire, che io perisca!» 17 Mardocheo se ne andò, e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato.
Culto di Martedi 22 Agosto 2017 – Presentati a Dio con un cuore sincero
Genesi 5: 21-24 21 Enoc visse sessantacinque anni e generò Metusela. 22 Enoc, dopo aver generato Metusela, camminò con Dio trecento anni e generò figli e figlie. 23 Tutto il tempo che Enoc visse fu di trecentosessantacinque anni. 24 Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese.
Culto di Domenica 20 Agosto 2017 – Disponiti al servizio del Signore
Matteo 14: 13-21 Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini 13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. 14 Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati. 15 Facendosi sera, i suoi discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Il luogo è deserto e l’ora è già passata; lascia dunque andare la folla nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16 Ma Gesù disse loro: «Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!» 17 Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». 18 Egli disse: «Portatemeli qua». 19 Dopo aver ordinato alla folla di accomodarsi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. 20 Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. 21 E quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini.
Culto di Martedi 08 Agosto 2017 – Due vie, due destini
Salmi 1: 1-6 Due uomini, due vie, due destini 1 Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi,
che non si ferma nella via dei peccatori;
né si siede in compagnia degli schernitori; 2 ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE,
e su quella legge medita giorno e notte. 3 Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli,
il quale dà il suo frutto nella sua stagione,
e il cui fogliame non appassisce;
e tutto quello che fa, prospererà. 4 Non così gli empi,
anzi sono come pula che il vento disperde. 5 Perciò gli empi non reggeranno davanti al giudizio,
né i peccatori nell’assemblea dei giusti. 6 Poiché il SIGNORE conosce la via dei giusti,
ma la via degli empi conduce alla rovina.
Culto di Domenica 06 Agosto 2017 – “Non avere paura d’amare!”
LA PAROLA
Matteo 24: 1-14
Il discorso profetico di Gesù
Distruzione di Gerusalemme e venuta del Figlio dell’uomo
1 Mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si avvicinarono per fargli osservare gli edifici del tempio. 2 Ma egli rispose loro: «Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata».
3 Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?»
4 Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi seduca. 5 Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”. E ne sedurranno molti. 6 Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. 7 Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 8 ma tutto questo non sarà che principio di dolori. 9 Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome. 10 Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. 11 Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. 12 Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. 13 Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 14 E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Nella lettura di oggi possiamo osservare come i discepoli di Gesù avevano gli occhi puntati su ciò che è terreno, in questo caso il tempio.
Gesù, invece, li invita a non distogliere il proprio sguardo dal cielo in quanto il fine unico della fede in Cristo Gesù è la vita eterna nel cielo.
Il vero tempio da osservare è Gesù: sacrifichiamo ciò che abbiamo di terreno per “acquistare” la perla di gran valore (Matteo 13:46).
L’altro punto d’attenzione che Gesù mette in risalto sono i falsi profeti, che sorgeranno da li a poco (e che oggi sono in mezzo a noi) per predicare un vangelo diverso da quello di Dio, con l’obiettivo di ricevere l’approvazione degli uomini piuttosto che l’approvazione di Dio stesso. Ricordiamoci che il vangelo da seguire è quello di Gesù, che ancora oggi vaglia gli uomini affinché venga rispettata tutta la dottrina e non solo una parte.
L’avviso di Gesù è chiaro, molti salvati si svieranno, l’iniquità aumenterà e avrà un grande effetto sul popolo di Dio; l’amore dei più si raffredderà in quanto si diffonderà una vera e propria paura d’amare il prossimo e lo stesso popolo di Dio.
Cosa può generare in noi questa paura d’amare?
Prima di tutto il pericolo più grande è il confondere l’amore umano con l’amore di Dio. L’amore di Dio non ama per ricevere qualcosa in cambio, ma ama a prescindere! Se il nostro amore è direttamente proporzionale a quanto gli altri ci amano vuol dire che non stiamo mettendo in pratica l’amore che il Vangelo ci insegna, bensì un amore carnale, che prima o poi sarà destinato a finire.
Probabilmente l’amore che proveremo genererà contrasti, saremo spesso giudicati e a volte anche derisi e scherniti, ma sarà grande la benedizione che ne riceveremo in cambio. Non facciamo il gioco del nemico e sforziamoci di amare con tutto il nostro cuore il prossimo e la Chiesa senza aspettarci nulla in cambio!
Sono tanti gli uomini all’interno della Bibbia che ci dimostrano quanto possa essere grande l’amore che Dio mette nei nostri cuori e quanto possa essere efficace per noi e per chi ci sta intorno. Prima di tutto Gesù, l’amore per eccellenza, ma potremo parlare anche di Stefano, Abramo, Daniele, Giuseppe.
Se amiamo Dio siamo chiamati anche ad amare la Chiesa (1 Giovanni 4:20) di un amore sincero, senza ipocrisia. Del resto se nella Chiesa di Dio non c’è amore, cosa ne rimane?
Oggi guardiamo dentro ognuno di noi per capire quanto amiamo la chiesa e quanto di questo amore si può rispecchiare nell’amore perfetto di Gesù che ha amato il mondo sapendo già che il mondo stesso l’avrebbe rifiutato e messo sulla croce.
Se il nostro amore si è attenuato e raffreddato dobbiamo preoccuparci, il rischio è quello di diventare tiepidi come la chiesa di Laodicea (Apocalisse 3: 16). Dio è presente in una Chiesa dove viene praticato il Suo amore perfetto, un amore che si può quasi toccare con mano per quanto è attivo e operante. Se il nostro cuore traboccherà d’amore il nostro donarci sarà ben visibile a tutta la Chiesa, non si potrà tener nascosto.
L’amore di Gesù è stato ben visibile, ha camminato in mezzo ai bisognosi, ai duri di cuore, ai peccatori ed è morto in modo visibile sulla croce, sempre e solo per il Suo immenso amore per ognuno di noi.
Umanamente è impossibile ma l’amore di Dio nei nostri cuori ci porterà ad amare gli altri più di noi stessi (Filippesi 2: 3-4), mettiamo gli altri sul trono invece di volercene impossessare a tutti i costi mettendo zizzania nella Chiesa per mettere in cattiva luce altri fratelli o sorelle; del resto amare gli altri significa rinunciare a qualcosa di sé stesso come avviene all’interno di un matrimonio dove marito e moglie limano i propri caratteri per arrivare ad un punto comune in cui uno compensa l’altro e viceversa.
Credi che quest’amore nel tuo cuore non sia più presente o non lo è mai stato?
Non temere, c’è una buona notizia per tutti noi …Gesù è ancora oggi vivente e pronto a riversare in noi i Suoi sentimenti se noi glielo chiediamo e concediamo. Se oggi vedi in te soltanto difetti e sei convinto che Dio non è con te e non ti approva sappi che Dio ti ama per quello che sei, amati anche tu! Egli quando ti ha scelto sapeva già quante volte saresti caduto e quante volte Egli sarebbe stato li pronto con la mano tesa per rialzarti.
Conserviamoci nell’amore di Dio (Giuda: 20-21), dirigiamo gli altri non verso un amore carnale, ma verso l’amore di Dio perché chi dimora nell’amore di Dio rimane in Dio e Dio dimora in lui (1 Giovanni 4:16).
Quando amiamo siamo più che vincitori, se non amiamo partiamo già sconfitti in partenza!
Possiamo servire il Signore con tanti servizi, donarci con tutto noi stessi alla Chiesa, ma senza amore saremo solo squillanti cembali (1 Corinzi 13: 1-3). Quindi non giriamoci dall’altra parte se un fratello è nel bisogno, ma interveniamo e amiamolo con tutto noi stessi.
Signore aiutaci ad amare, senza paura!
Dio ci benedica!
Culto di Martedì 01 Agosto – “Nelle tenebre, affidati a Dio”
Isaia 50: 4-10 Il servo del Signore oltraggiato e soccorso 4 Il Signore, DIO, mi ha dato una lingua pronta,
perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco.
Egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio,
perché io ascolti, come ascoltano i discepoli. 5 Il Signore, DIO, mi ha aperto l’orecchio
e io non sono stato ribelle,
non mi sono tirato indietro. 6 Io ho presentato il mio dorso a chi mi percoteva,
e le mie guance a chi mi strappava la barba;
io non ho nascosto il mio vòlto
agli insulti e agli sputi. 7 Ma il Signore, DIO, mi ha soccorso;
perciò non sono stato abbattuto;
perciò ho reso la mia faccia dura come la pietra
e so che non sarò deluso. 8 Vicino è colui che mi giustifica;
chi mi potrà accusare?
Mettiamoci a confronto!
Chi è il mio avversario?
Mi venga vicino! 9 Il Signore, DIO, mi verrà in aiuto;
chi è colui che mi condannerà?
Ecco, tutti costoro diventeranno logori come un vestito,
la tignola li roderà. 10 Chi di voi teme il SIGNORE
e ascolta la voce del suo servo?
Sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce,
confidi nel nome del SIGNORE
e si appoggi al suo Dio!