Archivi autore: Vincenzo

Culto di Martedì 9 Giugno 2015

Matteo 8:5-13

5 Quando Gesù fu entrato in Capernaum, un centurione venne da lui, pregandolo e dicendo: 6 «Signore, il mio servo giace in casa paralitico e soffre moltissimo». 7 Gesù gli disse: «Io verrò e lo guarirò». 8 Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9 Perché anche io sono uomo sottoposto ad altri e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: “Va’”, ed egli va; e a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo”, ed egli lo fa». 10 Gesù, udito questo, ne restò meravigliato, e disse a quelli che lo seguivano: «Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande! 11 E io vi dico che molti verranno da Oriente e da Occidente e si metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Là ci sarà pianto e stridor di denti». 13 Gesù disse al centurione: «Va’ e ti sia fatto come hai creduto». E il servitore fu guarito in quella stessa ora.

Culto di Domenica 7 Giugno 2015

Atti 16:25-34

25 Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano. 26 A un tratto, vi fu un gran terremoto, la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in quell’istante tutte le porte si aprirono, e le catene di tutti si spezzarono. 27 Il carceriere si svegliò e, vedute tutte le porte del carcere spalancate, sguainò la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. 28 Ma Paolo gli gridò ad alta voce: «Non farti del male, perché siamo tutti qui». 29 Il carceriere, chiesto un lume, balzò dentro e, tutto tremante, si gettò ai piedi di Paolo e di Sila; 30 poi li condusse fuori e disse: «Signori, che debbo fare per essere salvato?» 31 Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia». 32 Poi annunciarono la Parola del Signore a lui e a tutti quelli che erano in casa sua. 33 Ed egli li prese con sé in quella stessa ora della notte, lavò le loro piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi. 34 Poi li fece salire in casa sua, apparecchiò loro la tavola, e si rallegrava con tutta la sua famiglia, perché aveva creduto in Dio.

Culto di Martedì 2 Giugno 2015

Romani 1:8-17

8 Prima di tutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la vostra fede è divulgata in tutto il mondo. 9 Dio, che servo nel mio spirito annunciando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che faccio continuamente menzione di voi 10 chiedendo sempre nelle mie preghiere che in qualche modo finalmente, per volontà di Dio, io riesca a venire da voi. 11 Infatti desidero vivamente vedervi per comunicarvi qualche dono, affinché siate fortificati; 12 o meglio, perché quando sarò tra di voi ci confortiamo a vicenda mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io.
13 Non voglio che ignoriate, fratelli, che molte volte mi sono proposto di recarmi da voi (ma finora ne sono stato impedito) per avere qualche frutto anche tra di voi, come fra le altre nazioni. 14 Io sono debitore verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti; 15 così, per quanto dipende da me, sono pronto ad annunciare il vangelo anche a voi che siete a Roma.
16 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; 17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà».

Culto di Martedì 26 Maggio

Culto di Martedì 26 Maggio

Giovanni 12:1-11

1 Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, andò a Betania dov’era Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 2 Qui gli offrirono una cena; Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui. 3 Allora Maria, presa una libbra d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell’olio. 4 Ma Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 5 «Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?» 6 Diceva così, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro, e, tenendo la borsa, ne portava via quello che vi si metteva dentro. 7 Gesù dunque disse: «Lasciala stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura. 8 Poiché i poveri li avete sempre con voi; ma me, non mi avete sempre».
9 Una gran folla di Giudei seppe dunque che egli era lì; e ci andarono non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 10 Ma i capi dei sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro, 11 perché, a causa sua, molti Giudei andavano e credevano in Gesù.

Culto di Domenica 24 Maggio 2015

Culto di Domenica 24 Maggio 2015

Salmo 73

1 Salmo di Asaf.
Certo, Dio è buono verso Israele,
verso quelli che sono puri di cuore.
2 Ma quasi inciamparono i miei piedi;
poco mancò che i miei passi non scivolassero.
3 Poiché invidiavo i prepotenti,
vedendo la prosperità dei malvagi.
4 Poiché per loro non vi sono dolori,
il loro corpo è sano e ben nutrito.
5 Non sono tribolati come gli altri mortali,
né sono colpiti come gli altri uomini.
6 Perciò la superbia li adorna come una collana,
la violenza li avvolge come un manto.
7 Gli occhi escono loro fuori dalle orbite per il grasso;
dal cuor loro traboccano i cattivi pensieri.
8 Sbeffeggiano e malvagiamente progettano d’opprimere;
parlano dall’alto in basso con arroganza.
9 Alzano la loro bocca fino al cielo,
e la loro lingua percorre la terra.
10 Perciò il popolo si volge dalla loro parte,
beve abbondantemente alla loro sorgente,
11 e dice: «Com’è possibile che Dio sappia ogni cosa,
che vi sia conoscenza nell’Altissimo?»
12 Ecco, costoro sono empi;
eppure, tranquilli sempre, essi accrescono le loro ricchezze.
13 Invano dunque ho purificato il mio cuore
e ho lavato le mie mani nell’innocenza!
14 Poiché sono colpito ogni giorno
e il mio tormento si rinnova ogni mattina.
15 Se avessi detto: «Parlerò come loro»,
ecco, avrei tradito la stirpe dei tuoi figli.
16 Ho voluto riflettere per comprendere questo,
ma la cosa mi è parsa molto ardua,
17 finché non sono entrato nel santuario di Dio,
e non ho considerato la fine di costoro.
18 Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli,
tu li fai cadere in rovina.
19 Come sono distrutti in un momento,
portati via, consumati in circostanze orribili!
20 Come avviene d’un sogno quand’uno si sveglia,
così tu, Signore, quando ti desterai,
disprezzerai la loro vana apparenza.
21 Quando il mio cuore era amareggiato
e io mi sentivo trafitto internamente,
22 ero insensato e senza intelligenza;
io ero di fronte a te come una bestia.
23 Ma pure, io resto sempre con te;
tu m’hai preso per la mano destra;
24 mi guiderai con il tuo consiglio
e poi mi accoglierai nella gloria.
25 Chi ho io in cielo fuori di te?
E sulla terra non desidero che te.
26 La mia carne e il mio cuore possono venir meno,
ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno.
27 Poiché, ecco, quelli che s’allontanano da te periranno;
tu distruggi chiunque ti tradisce e ti abbandona.
28 Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio;
io ho fatto del Signore, di Dio,
il mio rifugio,
per raccontare, o Dio, tutte le opere tue.

Culto di Martedì 12 Maggio 2015

Culto di Martedì 12 Maggio 2015

I Pietro 5:5-11

5 Così anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. E tutti rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché
Dio resiste ai superbi
ma dà grazia agli umili
.
6 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; 7 gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.
8 Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. 9 Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo.
10 Or il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente. 11 A lui sia la potenza, nei secoli dei secoli. Amen.

Culto di Domenica 10 Maggio 2015

Culto di Domenica 10 Maggio 2015

Matteo 9:18-26

18 Mentre egli diceva loro queste cose, uno dei capi della sinagoga, avvicinatosi, s’inchinò davanti a lui e gli disse: «Mia figlia è morta or ora; ma vieni, posa la mano su di lei ed ella vivrà». 19 Gesù, alzatosi, lo seguiva con i suoi discepoli.
20 Ed ecco una donna, malata di un flusso di sangue da dodici anni, avvicinatasi da dietro, gli toccò il lembo della veste, 21 perché diceva fra sé: «Se riesco a toccare almeno la sua veste, sarò guarita». 22 Gesù si voltò, la vide, e disse: «Coraggio, figliola; la tua fede ti ha guarita». Da quell’ora la donna fu guarita.
23 Quando Gesù giunse alla casa del capo della sinagoga e vide i suonatori di flauto e la folla che faceva grande strepito, disse loro: 24 «Allontanatevi, perché la bambina non è morta, ma dorme». Ed essi ridevano di lui. 25 Ma quando la folla fu messa fuori, egli entrò, prese la bambina per la mano ed ella si alzò. 26 E se ne divulgò la fama per tutto quel paese.

Vanità dietro al vento

Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e le fatiche che avevo sostenute per farle, ed ecco che tutto era vanità, un correre dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto al sole.” (Ecclesiaste 2:11)

L’essere umano, per quanto possa arricchirsi e possedere, non sarà mai in grado, da solo, di colmare il vuoto che ha dentro di se. L’autore del versetto allude proprio all’incapacità umana di sfamare la propria anima.
Approfondendo il libro dell’ecclesiaste, possiamo notare quante ricchezze aveva accumulato nel tempo diventando un ricco. Era un uomo estremamente saggio, può sembrare, all’apparenza, che possedesse ogni cosa, ma lui stesso afferma che tutto era vanità.
Arricchirsi, possedere, divertirsi, ma a quale scopo? Alla nostra morte lasceremo ogni cosa su questa terra, e sarà sperperata da qualcun altro. Che profitto se ne ha? Un correre dietro al vento, tutto passa. In questi tempi si corre dietro alla moda, all’apparire, al successo, al possedere, cosa sfama davvero la nostra anima? Cosa non è vanità? Correre dietro al vento può sembrare una cosa innocua, ma per ogni azione c’è una reazione:
1) Il vento è instabile, non ha una meta e non soffia mai nello stesso punto. Seguendolo si rischia di intraprendere una via di cui non si conosce la destinazione. Sarà sicuramente una via fatta di successo, di piacere, ma conduce alla morte certa dell’anima, non se ne trae alcun profitto!
2) Il vento è causa di tempesta, rincorrendo il vento ci si trova nella tempesta e, senza la giusta protezione, si perde la vita. I soldi finiscono, può essere per un investimento sbagliato, per la perdita del lavoro, per una crisi economica, ed ecco che ci si ritrova da soli. Le persone, un tempo vicine, si dileguano e, senza una sicurezza, subentra la depressione, che può portare a gesti disperati.
3) Il vento è causa di confusione dopo la tempesta, attorno a noi non rimane che confusione, non riconosciamo più la verità. Cosa sfama davvero le nostre anime? Cosa rende davvero felice l’essere umano?
La risposta c’è: il suo nome è Gesù, Egli stesso afferma: <<Io sono la via, la verità e la vita>>.
Arrendendosi a colui che calma la tempesta, possiamo avere la vita in abbondanza, seguendolo non saremo più confusi, Egli è la verità e la luce del mondo. Un passo nella parola di Dio dice: <<Voi avete conosciuto la verità (Gesù) e la verità vi ha reso liberi>>. Se non si percorre questa via, automaticamente si corre dietro al vento, solo Gesù può liberare da questa vanità, che rende l’uomo schiavo e succube di cose effimere, che non sfamano l’anima, che confondono e distolgono lo sguardo da ciò che è realmente importante. Spesso ci si affatica inutilmente, ma Gesù promette, a tutti coloro che sono stanchi di correre dietro al vento di questo mondo: <<Venite a me  voi tutti che siete aggravati ed affaticati e io vi darò riposo. (Marco 11:28)>>. Egli dona la pace e la serenità gratuitamente e con lui ogni cosa avrà un senso. È giusto faticare e guadagnare, abbiamo bisogno di guadagnare per vivere. Paolo dice <<Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita ma io non mi lascerò dominare da nulla. (I Corinzi 6:12)>>. Con Gesù non saremo più schiavi di tutte queste cose utili e lecite, ma che cibano solo i nostri corpi. Il corpo è mortale, ma l’anima è eterna, poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

(Fratello Salvatore Buscema)

Salvatore V.

Verdoliva SalvatoreMi chiamo Salvatore Verdoliva, ho 43 anni e desidero raccontare la mia testimonianza di come il Signore si è fatto conoscere nella mia vita.
Io e la mia ragazza Anna decidemmo di comprare una casa insieme da ristrutturare; iniziarono i lavori e Anna si ammalò di un tumore al seno. Venne ricoverata in ospedale a Legnano e il 25 novembre del 2004 purtroppo morì. La nostra casa era finita, così andai ad abitarci da solo. Anna mi mancava tantissimo, il mio cuore era rotto e pieno di rabbia; la sera quando mi trovavo a casa da solo piangevo e leggevo il vangelo che parla di Gesù, per trovare una risposta alla mia sofferenza nelle Sue parole. Passò circa un anno e una sera, mentre ero sul divano di casa, in lacrime, feci una preghiera con tutto il mio cuore: “Signore non ne posso più di soffrire, soccorrimi.”.
Non passò molto tempo che conobbi una ragazza di nome Giovanna. Ci frequentammo per circa un anno, poi decidemmo di andare a vivere insieme. Nonostante questo non ero felice, quel vuoto nel mio cuore non era sparito, il dolore riaffiorava, la mia anima era inquieta.
Nella casa dove abitavamo e abitiamo tutt’ora vedevo il mio vicino di casa uscire spesso con una bibbia in mano; una persona educata, mi salutava tutte le volte che mi vedeva. Un pomeriggio lo fermai e gli chiesi di che religione fosse e lui mi rispose che non era un religioso ma un uomo di fede che aveva creduto in Cristo Gesù vivente. Lo invitai a casa mia e, dopo avermi parlato di Gesù, mi invitò in chiesa a Rho. Una domenica mattina andai in chiesa da solo, Giovanna non volle venire; era la prima volta che entravo in una chiesa cristiana evangelica e la cosa che mi colpì di più furono i cantici, molto belli e molto profondi, e l’amore per Gesù e per il prossimo. Ci fu un combattimento iniziale, ma sapevo di essere nel posto giusto perché la Parola che veniva predicata in chiesa era la verità. Continuai ad andare in chiesa tutte le domeniche. Una mattina mi alzai per andare a lavoro e nel tragitto in auto una gioia immensa e meravigliosa entrò nel mio cuore: il Signore testimoniò in me la salvezza! Il combattimento finì, quello che volevo comprendere con la ragione, senza riuscirci, fu chiaro appena arrivò nel mio cuore il grande amore di Dio. Quel vuoto che sentivo nel mio cuore non c’è più, ora sono una nuova creatura, nato di nuovo, perdonato da tutti i miei peccati; ora il Signore è al primo posto nella mia vita.
Il mio scopo adesso è testimoniare della Sua opera, non ho altro obiettivo se non quello, per amore, di far conoscere ad ogni papà, mamma, fratello, sorella, parente o amico che Gesù lo ama e desidera farsi conoscere da lui. Presto il Signore tornerà e farà nuove tutte le cose, non ci sarà più pianto né cordoglio, le cose di prima sono passate, Egli sarà il nostro Dio e noi saremo il Suo popolo.
La lode e la gloria al nostro Signore.

Daniel M.

Maffini DanielPace a tutti, mi chiamo Daniel e ho 24 anni, vi racconterò come Dio ha toccato il mio cuore rendendolo libero dal peso del peccato morendo  un giorno per me sulla croce. La mia famiglia non era credente e viveva una vita mondana fino a quando Gesù non è entrato nelle loro vite. Io ero all’inizio della mia adolescenza e non mi piaceva la loro scelta perché mi impediva di fare cose che pensavo fossero un divertimento e un piacere. Trascorrevo le mie giornate in strada in compagnia di “amici” tra droga, piccoli furti e atti vandalici; i nostri discorsi erano giustizia, amore, libertà ma non  conoscevamo  affatto il significato di queste parole e certo non eravamo  l’esempio migliore. Quando tornavo a  casa provavo un forte disagio, pregavo  e mi promettevo di smettere ma non era semplice perché rifiutare di fare bravate era un’esclusione automatica dal gruppo: ero molto triste. Una sera, tornando a casa Gesù parlò al mio cuore e con poche e dolci parole mi disse : “seguimi  e nulla ti mancherà”. Da li a poco mi diede la forza di abbandonare tutto ciò che facevo di sbagliato trasformando la mia vita. ”Dove c’è lo Spirito del Signore li c’è libertà”, queste  semplici ma profonde parole che si trovano nella Bibbia in 2^ Corinzi 3:17 hanno creato in me la fede in  Gesù. Iniziai a frequentare la chiesa evangelica e dopo  pochi mesi il mio cuore e la mia anima traboccavano di gioia, fede e amore per Cristo Gesù così decisi di battezzarmi in acqua secondo l’insegnamento della Parola di Dio. Il Signore ha continuato la sua opera in me battezzandomi con il suo Santo Spirito che ha portato nel mio cuore consolazione e nuova forza ed è per tutti coloro che credono in Lui. Ora trascorro il mio tempo libero testimoniando di Gesù  e sono felice.
A Dio sia la Gloria