Culto di Domenica 15 Ottobre 2017 – “Il Signore sta scuotendo il tuo cuore …”
LA PAROLA
Ebrei 12: 18-29
18 Voi non vi siete avvicinati al monte che si poteva toccare con mano, e che era avvolto nel fuoco, né all’oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta, 19 né allo squillo di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l’udirono supplicarono che più non fosse loro rivolta altra parola; 20 perché non potevano sopportare quest’ordine: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata». 21 Tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo». 22 Voi vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche, 23 all’assemblea dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, 24 a Gesù, il mediatore del nuovo patto e al sangue dell’aspersione che parla meglio del sangue d’Abele.
25 Badate di non rifiutarvi d’ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d’ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo; 26 la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto questa promessa: «Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo». 27 Or questo «ancora una volta» sta a indicare la rimozione delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle che non sono scosse. 28 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! 29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
La Parola di Dio è ancora oggi viva e lavora la nostra vita scuotendola al fine di rimuovere ciò che non è buono per lasciar spazio a ciò che invece deve sussistere, essendo in accordo con la volontà di Dio; essa ci tocca nel profondo, spesso ci mette in crisi e ci costringe ad esaminare la nostra vita spirituale per poter togliere tutte quelle macerie che non solo non sono più utili, ma che “soffocano” ciò che invece deve necessariamente sussistere.
Dio scuote, ma la decisione di far pulizia all’interno del nostro cuore è strettamente personale, fermiamoci a considerare il modo con cui ci accostiamo al Signore e cerchiamo di comprendere quanto la Sua parola ci sta trasformando; certo, spesso non è così facile fare ordine in sé stessi, solitamente ha un costo ed è necessario coraggio.
Gesù, attraverso il Suo sacrificio sulla croce, ha scosso l’antico patto creandone uno tutto nuovo! Per i religiosi dell’epoca non fu di certo facile accettare il passaggio dalla legge di Mosè alla grazie di Cristo in cui tutti i rituali e i sacrifici propiziatori erano di fatto aboliti.
Dio, però, in più di un’occasione confermò Gesù, indicandoLo come il proprio Figlio diletto nel quale Egli si era compiaciuto (vedere Matteo 17:5 e Luca 3: 22), le fondamenta di quel tempo furono potentemente scosse!
Egli è il sacrificio potente e perfetto e il suo sangue dal cielo ancora oggi grida PERDONO e AMORE, a differenza del sangue di Abele che invece gridava vendetta (Genesi 4: 10)!
Dio è ancora oggi Colui che salva l’anima nostra, è li che ci aspetta ed è sempre paziente, ma richiede ubbidienza e vuole che rimuoviamo le macerie all’interno del nostro cuore, siamo la Sua Chiesa e vogliamo seguirLo! Non è mai troppo tardi per cambiare, non appelliamoci a frasi del tipo “io sono cosi, non posso farci nulla” perché stiamo mentendo a noi stessi e a Dio, Colui che trasforma i cuori in ogni tempo.
La Parola di Dio porta pace, essa è un fuoco consumante che scuote ciò che ci impedisce di vedere la gloria di Dio e solo togliendo ciò che è caduto potremo offrire a Dio un culto a Lui gradito.
Gesù ci avvicina a Dio (Efesini 2: 13), spezza le catene che ci tengono legati ed è un soccorso nella tempesta in cui siamo schiacciati sotto il peso delle zavorre.
Offriamo a Dio una vera adorazione, frutto di un cuore rinnovato e purificato; la lode Gli è dovuta in quanto è la Sua parte che dobbiamo offrire con riverenza e giusto timore ricordandoci che il culto non deve piacere a noi, ma a Dio e dobbiamo stare attenti a non cadere nell’errata concezione del culto come attrazione per gli uomini.
Rinnoviamo in noi il desiderio di consacrazione alla Parola, perché Essa parla nel continuo alla nostra vita e guai se non fosse cosi … per cui se ci scuote ringraziamoLo perché di per certo sta ponendo per noi delle ottime fondamenta su cui continuare a costruire mattone dopo mattone la nostra vita sprirituale.
Quando lo Spirito Santo mette alla luce ciò che in noi deve sparire non possiamo più far finta di nulla, siamo chiamati ad agire; il popolo di Israele in più di un’occasione di fronte agli scossoni che Dio mandava ai re che li governavano fecero finta di non ascoltare e inventarono scuse per non costruire il tempio, non creiamo ostacoli su ciò che Dio ha già fatto crollare, bensì impegniamoci alla rimozione.
Deve resistere ciò che non è crollato sotto l’limpulso della Parola di Dio, esso dovrà sussistere per sempre; teniamo gli occhi ben aperti perché il nemico delle anime nostre ci farà credere che Dio ha scosso anche cose buone all’interno del nostro cuore….stiamo attenti a non cadere nella menzogna.
Che la Parola di Dio possa ancora lavorarci dall’interno e possa farci crescere spiritualmente.
Dio ci benedica!
“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.” (Matteo 24: 35)