Culto di Domenica 13 Novembre 2016 – Restiamo nel ventilabro
Neemia 6: 1-9
Nuovi ostacoli superati da Neemia. Compimento dell’opera
1 «Quando Samballat, Tobia e Ghesem, l’Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che avevo ricostruito le mura e che non c’era più rimasta nessuna breccia, sebbene allora non avessi ancora messo i battenti alle porte, 2 Samballat e Ghesem mi mandarono a dire: “Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono”. Essi volevano farmi del male. 3 Io mandai loro dei messaggeri per dire: “Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Il lavoro rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi”. 4 Quattro volte essi mandarono a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro allo stesso modo. 5 Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa una quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, 6 nella quale stava scritto: “Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re, 7 e avresti perfino costituito dei profeti per farti proclamare re di Giuda a Gerusalemme. Questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e parliamone assieme”. 8 Io gli feci rispondere: “Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!” 9 Tutta quella gente voleva impaurirci e diceva: “Perderanno il coraggio e il lavoro non si farà più”.
Ma ora, o Dio, fortificami!